Box del sesso, Di Mattia in tv difende la proposta e il dibattito si fa incandescente

03 Settembre 2013   10:23  

Ancora apertissimo il dibattito circa la proposta di qualche tempo fa del sindaco di Montesilvano Attilio Di Mattia di impiantare nella cittadina i cosiddetti "box del sesso", a suo dire un ottimo espediente per combattere la prostituzione lungo le strade.

A mantenerlo aperto ha provveduto lo stesso Di Mattia in diretta televisiva la scorsa domenica, ospite della trasmissione televisiva "Pomeriggio Cinque" di Barbara D'Urso, cui é intevenuto appunto per parlare dell'iniziativa insieme agli altri primi cittadini promotori, Giovanni Azzolini di Mogliano Veneto (Tv) e Angela Cormellere di Miane (Tv).

Proprio Di Mattia ha aperto la discussione nell'arena televisiva, asserendo anzitutto come "la proposta dei box del sesso era fondamentalmente una provocazione, in realtà insieme ai sindaci di Mogliano Veneto, di Miane ed altri ci siamo semplicemente fatti promotori di un referendum relativo alla parziale abrogazione della legge Merlin sulle case chiuse, atto a combattere la prostituzione in strada. Anche perché la città di cui sono sindaco, Montesilvano, vive soprattutto di turismo".

Interrogato dalla D'Urso circa la reazione dei cittadini alla sua proposta, Di Mattia ha ricordato come "il sondaggio lanciato da un quotidiano locale ha stabilito che 9 persone su 10 sono favorevoli ai box, per il cui impianto é però indispensabile l'abrogazione parziale della Merlin".

Per la cronaca, intanto, l'attività volta nel solo mese di agosto dal posto di polizia di Montesilvano in termini di lotta alla prostituzione in strada parla di 91 prostitute sanzionate e 21 identificate.

LE REAZIONI

Maragno: "I problemi di Montesilvano non si risolvono rilasciando interviste in tv"

"I problemi di Montesilvano non si risolvono con le interviste in tv". Questo il messaggio che Francesco Maragno, presidente dell'associazione Democrazia e Libertà, lancia al sindaco Attilio Di Mattia. "Grazie alle sue dichiarazioni in diretta nazionale, Montesilvano è divenuta famosa per la prostituzione, che non è di certo un bel biglietto da visita da esibire nelle fiere del turismo. Abbiamo sentito parlare di tutto fuorché del mare della Città, della capacità di accogliere gli ospiti, delle bellezze da scoprire.

Crediamo che le ricadute di queste affermazioni arriveranno a pesare sui bilanci degli operatori turistici nei mesi a venire e di questo, con la probabile ulteriore perdita di posti di lavoro, peserà sulle spalle del sindaco Di Mattia", spiega ancora Maragno.

A stupire ancora di più il Consigliere comunale di Democrazia e Libertà è anche il cambiamento di atteggiamento del primo cittadino sul fenomeno della prostituzione.

"E' bastato fare una semplice ricerca sul web per trovare un articolo di giornale che riporta la sua ordinanza n.118, di appena un anno fa, che 'prevede il divieto su tutto il territorio comunale, a conducenti e passeggeri di mezzi di trasporto, di contrattare prestazioni sessuali e intrattenersi, anche solo per chiedere informazioni, con persone che esercitano attività di meretricio su strade in prossimità di abitazioni, spazi e luoghi pubblici e demaniali o aperti al pubblico'.

A questo punto Di Mattia è come il dottor Jeckyll e Mr. Hide. Da un lato fa ordinanze per impedire la prostituzione, dall'altro vuole creare i box del sesso per farla esercitare", dice ancora Maragno.

Secondo il presidente dell'associazione Democrazia e Libertà l'unica via d'uscita è rappresentata dal "rientro al lavoro in Comune. Lì si affrontano i problemi dei cittadini, non negli studi televisivi.

I riflettori della tv di certo non lo aiuteranno a trovare i fondi per sostenere i progetti nel sociale, per migliorare i servizi del Comune e dare una mano alle famiglie in difficoltà", conclude Maragno.

Confesercenti: "Si parli di cose più serie''

L'area metropolitana di Pescara é sepolta da mille problemi.

Ci auguriamo che terminata l'estate si torni a parlare di cose molto più serie dei box del sesso". Lo afferma il direttore provinciale di Confesercenti Pescara Gianni Taucci. "Città come Montesilvano non possono permettersi il lusso di trascorrere una intera estate dietro discussioni assolutamente inutili" - sottolinea Taucci - "perché la prostituzione non é libera dalla schiavitù e dallo sfruttamento, ed é invece libera dal pagamento delle tasse: finché resta questa condizione, ragionare su interventi pubblici vuol dire assistere la criminalità. Piuttosto, sindaco e consiglieri riaprano una discussione seria attorno al Pp1 senza subire le decisioni assunte dai costruttori: occorre coraggio, perché si tratta di disegnare il futuro urbanistico ed economico della città".

"Montesilvano" - osserva Taucci - "non ha bisogno di un centro commerciale con 3 mila metri quadrati che diventeranno un muro fra corso Strasburgo e l'attuale centro cittadino.

A quel punto, sarebbe più vantaggioso per la città adibire la volumetria a edilizia residenziale con portici destinati alle attività commerciali di vicinato. Questa é la sfida alla quale siamo chiamati, ed alla quale occorre dare risposte rapide.

Non si perda altro tempo dietro a ragionamenti vuoti e che servono solo per accendere qualche riflettore, perché mentre tutti erano concentrati sui box del sesso, l'immagine turistica di Montesilvano era compromessa da un marciapiede lato monti che per tutta l'estate é stato lasciato nel degrado più totale. Alle istituzioni - conclude Taucci - chiediamo di essere seri".

 


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