Brexit, Le 6 Drammatiche Conseguenze Per Gli Italiani In Gran Bretagna

24 Giugno 2016   07:36  

1) In Gran Bretagna lavorano e studiano oltre 600mila italiani, dei quali si stima più di 450mila solo a Londra. Siamo, in termini numerici, una delle più grandi comunità straniere della capitale. Se la Gran Bretagna esce dall’Ue ci vorrà un visto per entrare e un permesso di lavoro per lavorare. L’ha detto chiaro e tondo Nigel Farage, il leghista in salsa britannica: “Finirà il diritto automatico per i cittadini Ue di entrare in Uk”.

2) Il permesso di ingresso si otterrà grazie a un sistema a punti all’australiana. Ossia verranno valutate le competenze e le capacità di ogni richiedente, nonché la conoscenza della lingua inglese. Chi non passa l’esame, non entra. Questo andrà a scapito di chi viene in Gran Bretagna senza poter offrire un lavoro qualificato. Se pensate che tifare Brexit sia uno schiaffo alle banche e alla grande finanza vi sbagliate. Le porte saranno sempre aperte a chi porta soldi e a chi ha brillanti carriere da offrire, si chiuderanno per i figli di nessuno che vengono in cerca di un posto da cameriere, sguattero o muratore.

3) In Gran Bretagna ci sono un sacco di ristoranti italiani e si stanno sviluppando piccoli e grandi commerci di prodotti (anche alimentari) italiani che danno lavoro a tanti giovani italiani qui. I nostri prodotti saranno meno competitivi, perché uscendo dalla Ue andranno incontro a dazi doganali che li renderanno più cari. Per gli italiani in Italia invece diventeranno più cari alcuni beni e servizi legati al mercato inglese, come i farmaci, alcuni servizi finanziari, le energie rinnovabili e le auto.

4) Studiare in Inghilterra sarà ancora di più un privilegio da ricchi. Oggi per i cittadini europei la retta annuale di una Università è di 9mila sterline (12mila euro), mentre per gli “studenti internazionali” (cioè quelli non-Ue) è molto più alta, e varia dalle 14mila alle 19mila sterline (dai 16 ai 22mila euro). In caso di Brexit gli italiani pagheranno di più.

5) Saranno svantaggiati anche i ricercatori italiani, i celeberrimi “cervelli in fuga”. E’ probabile che verranno tagliati i fondi per la ricerca, perché molti vengono da finanziamenti Ue.

6) In forse anche l’assistenza sanitaria gratuita: un cittadino italiano che si presenta a un Pronto Soccorso in Uk viene curato in base agli accordi di reciprocità Ue. In caso di Brexit non sarà più così. In ogni caso, comunque, un italiano perderà i cosiddetti “benefits”, cioè i sussidi di disoccupazione e la possibità di avere una casa popolare. Anche senza Brexit Cameron ha trattato a Bruxelles e ottenuto che i benefits saranno accessibili solo a chi è residente in Uk e paga le tasse da almeno quattro anni.


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