Bufera Per Insulti Su Fb A Detenuto Suicida: Interviene Il Ministro @AndreaOrlandosp

Il Leader Leghista Matteo Salvini Prende Le Parti Degli Agenti

19 Febbraio 2015   13:08  

"Un rumeno di meno" o ancora "Speriamo abbia sofferto".

Sono i commenti shock al suicidio, l'ennesimo, in carcere di un detenuto in ergastolo, pubblicati (e poi cancellati) sulla pagina Facebook dell'Alsippe, un sindacato minore della polizia penitenziaria.

Una vicenda che ha scatenato una bufera con una dura presa di posizione del ministro della Giustizia Andrea Orlando che ha parlato di "atti intollerabili" e ha convocato il capo del Dap.

"E' del tutto evidente che sono fatti intollerabili".

Cosi' il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, giudica gli insulti su facebook ad un detenuto suicida.

"La valutazione del fatto l'ho data nel momento in cui ho chiamato il capo del Dap e ho chiesto agli altri sindacati di prendere le distanze"

ha detto Orlando, a margine di un incontro sulla legalità promosso dalla Cgil.

"Credo che oggi sia doveroso confrontarsi con il capo dello corpo e nel corso della giornata daremo delle indicazioni sul percorso che verrà seguito".

Orlando ha rimarcato il fatto di aver chiesto alle altre sigle sindacali "di prendere le distanze": alcune lo hanno gia' fatto e il ministro si augura che "ne arrivino altre".

A chi gli chiedeva se si trattasse di un caso isolato e di fenomeni diffusi, Orlando ha risposto:

"penso che queste posizioni non possano essere confuse con i sentimenti e il pensiero della polizia penitenziaria".

Il detenuto in questione, Ioan Gabriel Barbuta si è tolto la vita nel carcere milanese di Opera, dove si trovava in seguito a una condanna in appello all'ergastolo da parte della Corte d'assise di Venezia per aver ucciso, nel giugno del 2013, un vicino di casa durante una rapina finita male.

Il capo del Dap, Santi Consolo, ha comunque immediatamente preso le distanze sottolineando di considerare i post "un'offesa al lavoro di tutti gli agenti che tutti i giorni sono impegnati a salvaguardare le persone che hanno in custodia".

L'organismo del Ministero da cui dipende la Polizia penitenziaria ha già avviato un'inchiesta interna per accertare che gli autori degli insulti siano davvero dei poliziotti e assicura che, in caso positivo, scatteranno le dovute sanzioni dal momento che la faccenda è ritenuta una "follia intollerabile".

Prende le parti degli agenti il leader leghista Matteo Salvini:

Conoscendo quali sono le condizioni in cui lavorano gli agenti della Polizia Penitenziaria non dico che giustifico ma capisco

Chiedono, invece, di fare luce sulla vicenda il Pd e Sel, mentre Patrizio Gonnella di 'Antigone' invita il Dap a chiudere ogni rapporto con l'Aslippe se sarà dimostrato che sono tesserati di questo sindacato quelli che hanno scritto "le frasi volgari e offensive".

Se è vero che si tratta di agenti penitenziari questi hanno contravvenuto a un dovere di lealtà e legalità, tradendo la loro missione e il loro impegno istituzionale.

dice Gonnella.

Dura condanna arriva anche da uno dei principali sindacati degli agenti, il Sappe che, nel dare la notizia del suicidio di Barbuta, aveva spiegato: 

Purtroppo, nonostante il prezioso e costante lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria, pur con le criticità che l'affliggono, non si e' riusciti ad evitare tempestivamente ciò che il detenuto ha posto in essere nella propria cella.

Il segretario del Sappe, Donato Capece attacca inoltre i presunti colleghi affermando:

Esultare per la morte di un detenuto è cosa ignobile e vergognosa.


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