CRAM 2010: chiuso il congresso, si apre una fase nuova

Rinnovamento e giovani il futuro del CRAM.

04 Novembre 2010   14:46  

Non ci saranno prospettive per la vita delle associazioni abruzzesi se non saranno capaci di rinnovarsi e di coinvolgere le nuove generazioni è questo uno degli assunti di queste tre giornate di lavori del congresso del CRAM qui a Buenos Aires in Argentina.

Un CRAM profondamente riformato che dovrà necessariamente dare spazio ai giovani per garantire il futuro dell’associazionismo. Commissioni tematiche e riforma della legge regionale 47, dovranno essere gli strumenti che consentiranno le nuove politiche dell’importante organismo rappresentativo.

Per il consigliere Riccardo Chiavaroli: “Se fino ad oggi abbiamo considerato questi concittadini i nostri migliori ambasciatori all’estero dovremmo pensare ad un CRAM come strumento che definisca la “politica estera” della nostra regione, sarà indispensabile individuare strategie mirate, che passano obbligatoriamente con l’utilizzo delle nuove tecnologie, per coinvolgere le terze generazioni dei figli dei nostri emigranti che pur se nati all’estero hanno ancora legami con la cultura d’origine dei loro genitori”.

I delegati hanno dimostrato sensibilità ed attenzione intervenendo anche sulle tematiche sociali, invitando l’assemblea regionale ad intervenire nei confronti del governo nazionale per ristabilire le polizze assicurative sanitarie sospese, un provvedimento che colpisce duramente i meno abbienti.

Il CRAM da parte sua, con un provvedimento emanato qualche anno fa, ha proprio in questi ultime settimane sbloccato un finanziamento destinato a coprire, solo in Venezuela per il momento, la stipula di polizze sanitarie per cittadini abruzzesi meno fortunati, come dichiarato dal consigliere regionale Franco Caramanico.  

“Un bilancio positivo”, è questo anche il giudizio del Consigliere Antonio Prospero, che considera questa esperienza Argentina la dimostrazione di come volendo anche con poche risorse si possono realizzare eventi di livello.

Dobbiamo registrare però che unanimemente è stata espressa la necessità di dover sollecitare al governo regionale, aldilà di ogni facile retorica di sentirsi “ambasciatori d’Abruzzo”, le risorse necessarie per l’attuazione dei progetti che saranno elaborati.

Gianfranco Di Giacomantonio  Buenos Aires - Argentina


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