Calcioscommesse: dubbi su Catania, Teramo spera, attesa sentenza

17 Agosto 2015   19:55  

Sale l'attesa per le decisioni del Tribunale Federale Nazionale per quanto riguarda le sentenze del calcioscommesse relative ai filoni Catania e Catanzaro. Sono due i posti ancora vacanti in Serie B, quello del Catania e quello del Teramo. Due casi diametralmente opposti: gli etnei, con il patron Antonino Pulvirenti, che ha ammesso cinque delle sei combine contestate dalla procura federale, sperano di ripartire dalla Lega Pro con 5 punti di penalizzazione a seguito dell'accordo con la stessa procura in base all'articolo 24 (collaborazione e ammissione); e quello del Teramo, il cui presidente Luciano Campitelli ha negato qualsiasi responsabilita' in merito alla combine Savona-Teramo del 2 maggio scorso.

Il caso dei siciliani e' spinoso, in quanto i giudici hanno preferito prendere tempo per capire i margini di possibilita' sull'applicazione del suddetto articolo. Le ammissioni di Pulvirenti potrebbero non bastare a evitare una sanzione piu' grave rispetto alle richieste di Palazzi, proprio perche' non sussisterebbe il requisito di collaborazione essendo il verbale di Pulvirenti secretato. I giudici, cosi', difficilmente potranno stabilire quanta collaborazione c'e' stata e se c'e' stata. Potrebbe dunque profilarsi la possibilita' di una retrocessione in Lega Pro ma con una penalizzazione piu' dura (-10 o -15 punti). Diverso, come detto, il caso di Savona-Teramo, una doppia responsabilita' diretta (per Campitelli ma anche per il numero uno del Savona, Aldo Dellepiane), che in circa un'ora e mezza di requisitoria il procuratore aggiunto Gioacchino Tornatore non sarebbe riuscito a blindare. Una partita che resta apertissima per via della scarsa credibilita' che ruota attorno al pentito di turno, l'ex tecnico del Savona, Ninni Corda. Personaggio gia' noto al Tribunale per via di una recente squalifica nella combine Spal-Savona e che anche per lui la procura ha riservato lo stesso trattamento con l'articolo 24 per le sue accuse.

Per il Teramo, il procuratore Tornatore aveva chiesto la retrocessione in Serie D con penalizzazione di 20 punti. Una richiesta 'monstre' che le varie difese (quella di Campitelli ma anche dello stesso Savona) hanno provato a scardinare nel processo piu' lungo della storia della giustizia sportiva, terminato oltre l'una del mattino del 13 agosto scorso. La speranza degli abruzzesi (e dei liguri, che rischiano la retrocessione in D con -10 punti) poggia proprio su queste premesse. Si potrebbe profilare il caso di una combine fatta tra 'marescialli', vale a dire un accordo tra il ds del Teramo, Di Giuseppe, quello dell'Aquila, Enrico Di Nicola e l'ex tecnico del Savona, Ninni Corda, che per evitare il coinvolgimento personale nella vicenda avrebbe tirato in ballo l'ex consulente dei liguri Marco Barghigiani. Se venisse meno la responsabilita' diretta delle due societa', i giudici potrebbero decretare una responsabilita' oggettiva per entrambe le societa'. Il Teramo a quel punto conserverebbe la promozione nel prossimo campionato di Serie B da disputare con una penalizzazione di qualche punto. Tremano anche altre societa': Vigor Lamezia e Torres (Lega Pro), Brindisi (Serie D) e Barletta (Eccellenza). Per tutte si profila il rischio di ripartire almeno da una categoria inferiore ad eccezione del Barletta che non si e' iscritto alla Lega Pro e ripartira' dall'Eccellenza. Le sentenze sono previste attorno al 19-20 agosto. Per quanto riguarda la riapertura del processo relativo a Lazio-Genoa e Lecce-Lazio, dove il pm federale ha chiesto la revoca delle precedenti sentenze per Genoa e Lecce e per i tesserati Ferrario, Rosati, Benassi e Milanetto, le date di svolgimento del dibattimento sono previste non prima di settembre.Le richieste di Palazzi saranno di -3 punti di penalizzazione per i club e tre anni e mezzo di squalifica per i tesserati.


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