Canone Rai da Pagare Anche in "Comode" Rate. Al Vaglio la Proposta del Ministero

21 Ottobre 2015   05:00  

Canone Rai: si iniziano a delineare i dettagli dell'operazione voluta dal governo nella manovra che porterà la tassa in bolletta. E, secondo indiscrezioni di stampa, è in arrivo il pagamento in 6 rate da 16,6 euro. Intanto alla Camera è in corso l'esame della riforma della Rai che potrebbe avere il via libera in settimana. Tra le novità che dovrebbero entrare nel testo l'obbligo di rendere pubblici i compensi di chi non ha contratti "di natura artistica".

Il canone si pagherà - dunque - in bolletta e subirà una sforbiciata, passando nel 2016 da 113,50 a 100 euro e nel 2017 a 95 euro. Una misura destinata in primis a combattere l'evasione, che nel 2015 dovrebbe sfiorare il 30%, toccando quota 600 milioni. Il sistema di riscossione è in via di definizione, Il testo prevedrebbe il rinvio dei dettagli ad un decreto del Ministero dello Sviluppo da presentare entro 45 giorni: il canone - si apprende - si pagherà a rate e soltanto sulla prima casa, come il Tesoro ha già precisato nei giorni scorsi. Attualizzando la norma, la tassa non dovrebbe essere più legata al possesso del televisore, ma a quello dei vari device come smartphone, tablet e pc, con cui si può vedere la Rai. Toccherà eventualmente al singolo utente chiedere l'esenzione dichiarando all'Agenzia delle Entrate il mancato possesso di tali mezzi. Su 22 milioni di utenze familiari, il nuovo meccanismo frutterebbe dunque l'anno prossimo 2,2 miliardi, circa 500 milioni in più rispetto agli 1,7 miliardi raccolti nel 2015. Un 'tesoretto' che il governo potrebbe destinare all'ulteriore riduzione del canone per gli anni successivi, a una diminuzione della pubblicità in tv (in linea con le intenzioni del nuovo vertice Rai, che avrebbe messo in cantiere il taglio degli spot sui canali per bambini Rai YoYo e Rai Gulp, pari a 7 milioni l'anno) o al Fondo per l'editoria. Ma al momento si tratta solo di ipotesi: il primo obiettivo della manovra - si sottolinea in ambienti del governo - resta il recupero dell'evasione.

In attesa di conoscere i dettagli della misura quando sarà diffuso il testo della manovra, il dibattito è concentrato sul ddl che dovrebbe essere approvato in settimana a Montecitorio. I tempi sono contingentati e gli emendamenti meno di 500. "L'obiettivo - ha spiegato il sottosegretario Antonello Giacomelli - è arrivare al via libera definitivo entro novembre". Oltre a un emendamento sulla trasparenza dei compensi, che specifica meglio una disposizione già contenuta nel testo uscito dalle Commissioni, i relatori presenteranno anche una correzione delle regole che la Rai sarà tenuta a seguire negli appalti, restringendo il campo delle deroghe al codice. Con l'approvazione della legge, il dg Antonio Campo Dall'Orto acquisirà i poteri previsti per l'ad nella riforma, compresa la possibilità di decidere collocazione e promozioni dei giornalisti su proposta del direttore di testata. Un potere che sembra destinato ad essere usato in tempi brevi con la riorganizzazione dell'informazione, che secondo le cifre in mano ai sindacati dovrebbe portare ad una riduzione dell'organico dei giornalisti da 180 (in caso di due newsroom) a 300 unità (nel caso di un'unica newsroom). "In pratica - attacca il blog di Grillo - metteranno solo amici loro nei posti chiave".


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