Caos su Jovanotti: "Lavorare Gratis fa Esperienza" e sul Web si Scatenano VIDEO

04 Giugno 2015   12:36  

«Ultimamente ho partecipato a diversi festival in America e vedevo tantissimi ragazzi che lavoravano. Ad un certo punto ho chiesto: scusate, ma questi chi li paga? Mi hanno risposto: sono volontari, lavorano gratis, ma si portano a casa un'esperienza. Così mi sono ricordato che quanto ero ragazzo anche io lavoravo gratis alle sagre e mi divertivo come un pazzo. Imparavo ad essere gentile con le persone, se mi avessero detto non lo fare, vai in colonia, sarebbe stato peggio. Ma per me quel volontariato lì era una festa, anche se lavoravo alla sagra della ranocchia».

La frase ha scatenato qualche mugugno in sala per poi rimbalzare prepotentemente nel pomeriggio sui social network riguardo una sorta di 'apertura' del cantante rispetto al lavoro giovanile gratuito. Jovanotti prof per un giorno all'Università di Firenze fa discutere. Poi lo stesso cantante rettifica su facebook: "Ora va bene tutto, ma io di passare come quello che oggi avrebbe detto che è giusto lavorare gratis non ne ho nessuna intenzione, per il semplice fatto che non l'ho detto e non lo penso. Se qualcuno ha voglia e tempo di ascoltare quello che ho detto questo è il link della JovaTv dove c'è tutto l'incontro".

È quanto avvenuto ieri al polo di scienze sociali dell'ateneo fiorentino: in un'aula magna affollata da centinaia di studenti, Lorenzo Cherubini, camicia sgargiante e cappello nero, ha parlato per due ore di musica, politica, vita vissuta, rispondendo alle tante domande a lui rivolte dai ragazzi. Parlando del 2 giugno e della Festa della Repubblica, ha spiegato di ritenere l'Italia «ringiovanita, e non invecchiata, rispetto a 70 anni fa: il nostro è un paese in subbuglio, che ribolle che non si sa dove va, sono sintomi di giovinezza. Tutti i dati acquisiti sono saltati, c'e' da festeggiare tutti giorni di essere vivi sopravvissuti di andare avanti: gli anziani hanno un futuro ben più certo dei giovani, i ragazzi hanno un casino di scelte davanti a se' questi sono elementi della giovinezza. Dunque l'Italia e' un paese tutto da fare», ha detto. Sui temi del lavoro, per Jovanotti «ormai viviamo in un mondo dove un impiego va conquistato, le opportunità non vi verranno a prendere. Mio padre ha lavorato 50 anni nello stesso posto, in Vaticano, lui era felice, ma non si e' mai spostato di lì. Questo è molto difficile che succeda oggi a qualcuno di voi. Il mondo e' cambiato, non c'e' nulla da fare».

Ad una studentessa che gli chiedeva se pensasse che la didattica dovesse essere ripensata,Jovanotti ha risposto con un sorriso: «il problema è che questa domanda la fai ad un cantante?» C'e' stato anche tempo, in ateneo, anche per una riflessione di tipo personale, legata alla perdita di due affetti. «Mio padre e' morto da poco, non me l'aspettavo che succedesse proprio adesso. E 3 giorni fa e' morto anche il mio trombettista storico, Tamburini, in un incidente di moto: una disgrazia banalissima che ti porta via un amico con cui suonavi insieme da 20 anni. Sono ancora nella fase dell'incredulità», ha raccontato.


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