Capispalla: l'inverno 2013 vede linee militaresche di rigore ed eleganza
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Sarà la voglia di corazzarsi per combattere il grande freddo, quest’inverno il capospalla assume un’accezione precisa e si carica di rigore marziale, stile cadetta.
Così sulle passerelle ha sfilato un vera e propria escalation di parate militari, fatte di cappotti, montgomery e cappe dallo stile preciso e minimale, caratterizzati da tessuti ricercati e preziosi, come angora, cammello e cashmere double.
E’ un inverno segnato anche dal grande ritorno del cappotto oversize, tanto in auge negli anni’80, e dalle intramontabili cappe, ottima alternativa al classico cappotto, sempre dense di tinte cupe come nero ombra, verde bosco e viola carne.
Il mood si fa contemporaneo quando vanno in scena i piumini, attualmente unici portavoce del nuovo lusso sportivo, in quanto, sempre più spesso realizzati in filati nobili accostati al nylon.
Il mondo del giaccone e del piumino, quindi, propone accostamenti inediti ma ben riusciti, come il macramè abbinato al feltro, il cachemire e la seta accostati all’imbottito in piuma, e molti altri modelli giocano con nuance lucide-opache.
Si caricano del glamour anni ’60 i classici piumini con insert in pelliccia, dove materiali ipertecnici sono spesso impreziositi da mongolia, volpe o lapin in toni a contrasto.
Il confort resta sempre una delle priorità assolute in ogni stagione.
“Libertà”, dunque è la parola d’ordine di chi conduce una vita frenetica e chi non rinuncia alla gioia di vivere, passeggiare, ed inforcare una bici.
Se volete toccare con mano i capispalla di molte griffe, tra le quali Guess.
Via libera, quindi, anche per questo inverno 2013, ad un look leggero e decontractè per la vita di tutti i giorni, fatto di montgomery corti, sempre meglio nel blu mare; parka asimmetrici con collo in pelliccia, dal fit asciutto e resistenti alle temperature più estreme; e cappottini tricot, lavorati a punto pelliccia, spesso intervallati da strisce in lapin, frutto di un’artigianalità tipica dei maglifici italiani.
Alla soirèe invernale, dunque, si arriva impellicciate, imbottite, non rinunciando ai fasti del passato.
