Capodogli spiaggiati, il patologo Mazzariol: "Probabili malattie comuni o sonar militari"

"Dubbio possibile legame con le trivellazioni"

15 Settembre 2014   10:19  

Resta ancora avvolta dai dubbi la morte dei tre capodogli trovati spiaggiati nella giornata di sabato presso la spiaggia di Punta Penna di Vasto, nonostante la necroscopia ancora in corso cui sono stati sottoposti i cadaveri dei tre cetacei.

L'esame è stato cordinato da uno dei massimi esperti italiani in materia, Sandro Mazzariol, ricercatore presso l'Università di Padova e dal 2006 coordinatore dell'Unità di intervento per la necroscopia dei grandi cetacei per il ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare.

"Gli spiaggiamenti di massa di capodogli in Italia sono episodi anomali, data la presenza circosccritta di tali cetacei nell'Adriatico" - ha affermato Mazzariol - "e tramite l'esame necroscopico si cerca di individuarne le cause della morte. Come tutti gli animali, anche i capodogli soffrono di patologie spontanee, tra cui ad esempio il morbillivirus, simile al nostro morbillo e al cimurro del cane".

Il ricercatore non ha comunque escluso che la morte dei cetacei possa essere stata in qualche modo causata da intervento umano: "Naturalmente, a volte l'uomo ci può mettere del suo, ma al momento non è stata documentata alcuna correlazione diretta tra gli spiaggiamenti di questi animali e le trivellazioni petrolifere. Al contrario, è stata dimostrata la correlazione tra la sindrome embolica e l'esposizione a sonar militari di media frequenza".


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