Carla Cimoroni, è la candidata sindaca dell'Aquila per la Coalizione sociale L'Aquila Chiama

10 Aprile 2017   17:07  

L'Aquila Chiama tira dritto e continua il suo percorso in vista delle elezioni amministrative di giugno. Dopo l'incontro pubblico del Primo Marzo all'Aquila, la coalizione sociale – che al di là di ogni finto civismo è l'unica composta da cittadine e cittadini che si mettono in gioco per il bene comune – ha organizzato numerosi incontri volti all'allargamento e alla condivisione, nell'ottica di un confronto continuo sui temi per il governo della città.

 

 Nel corso delle assemblee è stata scelta anche la candidata sindaca che rappresenterà la coalizione: Carla Cimoroni, 43 anni, oggi consigliera di circoscrizione, dipendente dal 2002 presso l'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente (Arta). Carla è una giovane e combattiva donna, che ha dimostrato di impegnarsi nei movimenti civici aquilani con limpidezza e competenza. Rappresenta una totale discontinuità rispetto al sistema e ai centri del potere che hanno devastato L'Aquila e la sua comunità.

E' evidente che il vero punto di differenziazione di L'Aquila Chiama è la forza del gruppo. Mentre in città le forze politiche di centrodestra e centrosinistra si presentano come totalmente carenti in termini di proposte programmatiche, unicamente concentrati su nomi, incarichi e poltrone, e mentre personaggi più o meno dubbi avanzano con i propri “partiti-persona” la propria auto-candidatura, Carla rappresenta con semplicità la sintesi della ricchezza di un gruppo che vede numerose personalità, sfaccettature e soprattutto competenze.

Oltre i personalismi, L'Aquila Chiama è una squadra pronta a governare la città, forte anche del consolidamento costruito dentro e fuori il Consiglio comunale con le liste civiche Appello per L'Aquila e L'Aquila che Vogliamo, che cinque anni fa ottennero risultati ottimi in termini di consenso, senza avere a disposizione le macchine burocratiche e i lauti finanziamenti dei partiti tradizionali.

E' ormai purtroppo sotto gli occhi di tutti che la città abbia necessario bisogno di una discontinuità vera. Non di facce apparentemente nuove e di finti avvicendamenti, ma di politica di governo dei territori, di metodi non clientelari di gestione del bene comune, di efficienza amministrativa, di crescita economica e sociale per il presente e il futuro. In altre parole, L'Aquila potrà essere una comunità coesa e migliore di quella attuale quando verrà messo da parte il sistema di potere politico, economico e corporativo che la soffoca oggi. E quando noi cittadine e cittadini, con coraggio, ci riprenderemo la città, mettendo fine a questo sistema di potere che, storicamente responsabile dei nostri problemi quotidiani. Noi siamo pronti a impegnarci con coraggio e determinazione.

 


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