Casa dello studente, condannati in quattro, accolte le richieste del pm Picuti

La sentenza del giudice Grieco

16 Febbraio 2013   18:14  

Una sentenza quella del giudice  Giuseppe Grieco letta davantio un aula del tribunale di Bazzano gremita in buona parte dai parenti e amici delle vittime, da giornalisti e troupe televisive, dpo due ore di tensione e attesa. 

Una sentenza che ha accolto le richieste del pm Fabio Picuti e che dunque condanna degli imputati Bernardino Pace, Pietro Centofanti, Tancredi Rossicone, progettisti, alla pena di 4 anni di reclusione, e dell'imputato tecnico dell'Adsu Pietro Sebastiani a 2 anni 6 mesi.

Assolti invece gli altri imputati Luca D'Innocenzo (presidente Adsu), Luca Valente (direttore Adsu), Massimiliano Andreassi e Carlo Giovani.

Non luogo a procedere per Giorgio Gaudiano e Walter Navarra.

I condannati per la giustizia di primo grado hanno dunque mal progettato e malristrutturato la casa dello studente nei lavori eseguiti nel 2000, sottovalutando la pericolosità della stessa. Ovvero come ha arringato il pm Fabio Picuti gli imputati sono colpevoli di condotta omissiva, avendo aumentato il carico della strutura senza aver predisposto un nuovo collaudo statico e un proporzionale adeguamento sismico.

Si chiude così il processo più sentito da quel tristissimo 6 aprile del 2009 quando 8 ragazzi nel giro di pochi secondi morirono sepolti sotto quello che il pm Fabio Picuti ha definito un "castello di carte" e, lo ricordiamo, altri 19 ragazzi rimasero anche gravemente feriti.

Per i quattro condannati è stato anche disposto il pagamento di circa 2 milioni di euro di provvisionale per i parenti di ciascuno dei ragazzi e ragazze morti sotto le macerie della casa dello studente, ovvero Luca Lunari, Marco Alviani, Luciana Capuano, Davide Centofanti, Angela Cruciano, Francesco Esposito, Hussein "Michelone" Hamade e Alessio Di Simone. Risarcimenti che variano dai 100 ai 300mila euro per ciascun nucleo parentale. A ciò si aggiungono le provvisionali per le parti civili e le spese processuali.

Disposta infine l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni.

Lacrime e qualche polemica da parte di alcuni parenti delle vittime dopo aver ascoltato la sentenza: quattro anni sono ritenuti pochi e discutibili sono considerate anche alcune assoluzioni. 

"Ero convinto di quello che avevo chiesto, sono soddisfatto", ha commentato invece pm titolare dell'inchiesta Fabio Picuti, subito dopo la lettura della sentenza.

immagini di Marialaura Carducci


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