Casa esplosa a San Salvatore, si fa largo l'ipotesi della saturazione della caldaia

Proprietaria in prognosi riservata, figlia illesa per miracolo

23 Novembre 2013   13:59  

Un solo, tremendo boato, e poi solo detriti sparsi un po' ovunque, anche sospesi in aria, tanto da far credere sulle prime che si fosse trattato di una sciagura aerea. Questo il resoconto a freddo dei vicini a seguito dell'esplosione della villetta in contrada San Salvatore di Chieti, per la quale sembra prendere sempre più corpo l'ipotesi di una tragica fatalità.

In gravi condizioni, benché secondo i primi ragguagli semicosciente all'arrivo dei soccorsi, la proprietaria dell'abitazione, Anna Rita Del Ponte, segretaria 56enne, vedova dopo la morte del marito un paio di anni fa, attualmente ricoverata in prognosi riservata presso l'ospedale SS. Annunziata, mentre contrariamente a quanto si era creduto e temuto nei primi istanti la figlia 29enne, Federica Cicalini, è rimasta miracolosamente illesa poiché, nel momento dell'esplosione, si trovava nella parte opposta dell'abitazione.

L'esplosione è avvenuta intorno alle 10:40, ed è stata di proporzioni tali da sventrare letteralmente la parte anteriore della villetta, diffondendo detriti tutt'attorno, ivi compreso il balcone in ferro, scaraventato nel campo confinante. Nessun danno strutturale, invece, all'abitazione confinante, solo qualche detrito sulla facciata anteriore ed un paio di vetri divelti, evidentemente grazie a due alberi che dividono le due proprietà.

"Ho sentito un tremendo boato, che sicuramente sarà stato udito per un discreto raggio, e nei primi istanti, vedendo tanti detriti in aria, ho immediatamente pensato all'esplosione di un aereo. Solo dopo pochi minuti mi sono reso conto dell'accaduto ed ho avvertito i soccorsi", ha dichiarato Massimiliano, che abita dirimpetto alla signora Del Ponte ed alla figlia.

Di "un solo, fortissimo boato" ha parlato anche la signora Stefania Di Credico, residente a circa 300 metri di distanza, mentre il fratello maggiore di Anna Rita, Glauco, giunto sul posto comprensibilmente sconvolto dopo essere stato contattato dalla nipote, si è limitato a dire che "mia sorella e sua figlia vivevano qui da circa 8 anni, mi auguro che Annarita riesca a farcela".

Secondo i primi indizi raccolti da vigili del fuoco e polizia, la causa della tragedia sembra da ricercare nella saturazione della caldaia, posta al pianterreno dell'abitazione, tale da provocare una fuga di gas ed il conseguente innesco.

L'esposione avrebbe quindi investito quasi in pieno Annarita Del Ponte, in quel momento al primo piano, mentre la figlia Federica sembra essersi salvata per puro caso, solo perchè in quel momento si trovava dalla parte opposta dell'abitazione, al secondo piano, dove conviveva in attesa di sposare il fidanzato, che invece non si trovava in casa in quei tragici minuti.

"E' presto per affermare con certezza che la causa sia una fuga di gas, ma ad ora l'ipotesi più credibile sembra quella di un crollo colposo. Non abbiamo alcun elemento per poter pensare ad un atto doloso", ha specificato il procuratore di Chieti, la dottoressa Rosangela Di Stefano.

Gli accertamenti proseguono, cercheremo di tenervi informati per eventuali novità.

Lorenzo Ciccarelli


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