Casa salva dal pignoramento di Equitalia, imprenditore stroncato da infarto prima della sentenza

30 Ottobre 2013   10:48  

Un piccolo imprenditore, la spada di damocle del pingnoramento.

La sofferenza però lo ha ucciso, e dopo quattro giorni dalla sua morte il processo d'Appello che stava aspettando ha sentenziato che il pignoramento non ci sarà.

L'uomo era un 50enne imprenditore della Val Vibrata che l’anno scorso ha vinto la sua battaglia contro Equitalia che gli aveva iscritto un’ipoteca sulla casa e i terreni della famiglia in virtù di un debito pregresso con l’Inps relativo a sgravi contributivi prima concessi e poi revocati.

Luigi Santini, l'allora giudice del lavoro di Teramo, ha accolto il ricorso dell'uomo stabilendo che i beni che servono per il sostentamento della famiglia non possono essere pignorati da Equitalia.

La sentenza di primo grado è stata però poi  impugnata da Equitalia che ha fatto ricorso in Appello.

L'imprenditore in passato aveva usufruito di sgravi contributivi triennali per l’assunzione di alcuni lavoratori in mobilità, ma l'Inps dopo qualche anno gli richiede circa 450mila lire. Da qui l'arrivo di Equitalia che per il debito iscrive un'ipoteca per circa 800mila euro sui beni del debitore, ovvero la casa dove abitava e alcuni terreni.

Ma alcuni anni prima l’imprenditore con regolare atto notarile aveva destinato tutti i suoi beni al soddisfacimento dei bisogni della sua famiglia, costituendo fondo patrimoniale sui beni stessi.

A settembre i giudici del Tribunale dell'Aquila confermano la sentenza: Equitalia non può iscrivere nessuna ipoteca sui beni del debitore destinati al soddisfacimento dei bisogni della famiglia quando il debito non è riconducibile a bisogni familiari come accade nel caso di un debito per contributi previdenziali o assicurativi.

Prima però che la sentenza arrivi l'imprenditore viene stroncato da un infarto.

 

Come ha raccontato uno dei suooi avvocati, l'uomo qualche giorno prima dell’udienza aveva detto di avere grande paura di perdere tutto.

Non si potrà di fatto mai accertare che l’infarto che lo ha colpito sia stato causato direttamente dallo stress e dall’ansia di perdere tutto .

Di certo commentava uno degli avvocati "l’abuso che ha subito e per il conseguente rischio di perdere tutto ha certamente inciso in modo negativo sulle sue condizioni di salute". 


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