Case popolari Chieti, riesplode il caso: incomprensioni sulla graduatoria, interviene la polizia

El Zohbi: "Assegnazione ancora errata"

02 Ottobre 2014   12:22  

Un'odissea almeno apparentemente senza fine, quella riguardante l'assegnazione degli alloggi popolari in quel di Chieti, tra scandali e graduatorie non rispettate.

Il caso, mai sopito, è riesploso in maniera decisamente fragorosa ieri mattina, presso l'Ufficio Politiche della casa di viale Amendola, dove una donna in precarie condizioni economiche ed abitative, resasi conto dell'assenza del suo nome nella nuova graduatoria provvisoria stilata tre giorni fa dal Comune, ha dato in escandescenze e se l'è presa col personale, vistosi costretto a chiamare la polizia.

Le forze dell'ordine sono sopraggunte di lì a poco ed hanno riportato la calma, ma resta il fatto che l'episodio ha riaperto inevitabilmente tutti i più scomodi interrogativi sulla vicenda, per cui appare pressoché scontato che anche la nuova graduatoria, dopo l'annullamento di quella che l'ha preceduta, finirà all'attenzione della VII commissione di garanzia, presieduta dall'avvocato e consigliere comunale Gabriele Salvatore.

"Pur stigmatizzando l'atto di violenza nei confronti dei dipendenti comunali, appare evidente che anche la nuova graduatoria, stilata lo scorso 29 settembre dopo sei mesi di lavoro, risulta errata" - ha comemntato bassam El Zohbi, consigliere comunale ed assessore alle Politiche della casa durante l'mministrazione Ricci - "e lesiva dei diritti di molte famiglie che, pur avendone diritto, si ritrovano non ammesse. E' bene ricordare, a tal proposito, che i criteri che estromettono dalla graduatoria sono il reddito alto, la residenza fuori Chieti, il possesso di una casa di proprietà e la precedente occupazione abusiva di un alloggio popolare".

Entrando più nel merito, El Zohbi ha poi affermato come "da una prima analisi appare evidente che sono state ammesse solo le famiglie con sfratto in atto, condizione non obbligatoria per essere ammessi, mentre è chiaro che sono state escluse 49 famiglie su 69 con problematiche altrettanto gravi e comprese alla voce 'disagio abitativo' ma senza sfratto in atto solo perché non sono state ben comprese le linee guida scritte dall'attuale amministrazione".

Infine, un affondo ed un invito: "Gli esami delle pratiche con le relative dichiarazioni dei richiedenti non sono stati controllati dall'Ufficio che si è invece limitato a stilare una graduatoria in base alle crocette poste sul modello di domanda da parte degli interessati. Pertanto invito il dirigente dell'Ufficio a ritirare immediatamente ed in autotutela questa graduatoria perché ancora una volta va a ledere gravemente i diritti di buona parte parte famiglie non ammesse".


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