Caso Aca, se licenziato Di Cristoforo potrebbe essere ancora stipendiato

Il 9 settembre indetta una riunione per la nomina del nuovo cda

20 Agosto 2013   09:55  

Si profila una battaglia a dir poco aspra per quanto riguarda il rinnovo dei vertici dell'Aca, travolta dal recente arresto e conseguente detenzione ai domiciliari del presidente Ezio Di Cristoforo nell'ambito di un'inchiesta su presunte tangenti e appalti truccati.

Il prossimo 9 settembre, infatti, é stata fissata la riunione dei Comuni soci per la nomina del nuovo cda dell'azienda, da sempre appannaggio quasi esclusivo del PD, nel corso della quale é pressoché scontato che i sindaci in orbita di centrodestra, con in prima linea il primo cittadino di Pescara Luigi Albore Mascia, voteranno la sfiducia a Di Cristoforo per poi nominare un nuovo presidente o, almeno, un commissario.

La vicenda, però, si preannuncia estremamente complessa e densa di ostacoli, poiché il contratto di Di Cristoforo scadrà tra due anni e, secondo quanto sostiene una norma di Diritto Societario, se la revoca dall'incarico che ricopre dovesse aver luogo senza giusta causa, egli avrebbe egualmente diritto a percepire lo stipendio per gli anni di contratto ancora in essere, e dunque, essendo il suo compenso mensile di 4.332 euro, dovrebbero essergli corrisposti ancora 103.968 euro.

La norma decadrebbe automaticamente in caso di sue dimissioni, che però egli non sembra avere intenzione di rassegnare. L'amministrazione comunale di Pescara, dal canto proprio, sostiene tuttavia la validità dell'art. 15 della norma della società, secondo cui la presidenza può decadere anche in caso di dimissioni o scadenza del mandato degli altri due componenti del cda, e sarebbe appunto il caso, rispettivamente, del vice presidente Giuseppe Di Michele e della consigliera Concetta Di Luzio.

Per quanto riguarda l'eventuale sostituzione di Di Cristoforo si fa con insistenza il nome del direttore generale Candeloro Forestieri, anch'egli politicamente in orbita centrosinistra, e la cui nomina, di conseguenza, potrebbe comportare di fatto l'affiancamento da parte di due dirigenti vicini al centrodestra.


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