Caso protesi sospette, giudice Teramo nomina perito

23 Marzo 2015   12:24  

Nuovi sviluppi nell'ormai annoso caso, partito da un'inchiesta della Procura di Torino, di alcune protesi all'anca sospette, poi estesosi alle procure di altre città italiane, compresa Teramo.

Proprio nel filone teramano, infatti, in occasione dell'ultima udienza il giudice ha deciso di nominare un super perito, avendo ritenuto opportuno lo svolgimento di una consulenza tecnica d'ufficio "allo scopo di verificare la scaturigine eziologica dei processi morbosi lamentati dall’attrice successivamente agli interventi per cui è causa e, dunque, allo scopo di verificare se siffatti processi morbosi siano diretta conseguenza delle protesi impiantate".

Il caso in esame è quello di una donna sui 60 anni che, tra il 2006 ed il 2007, si vide impiantare due protesi all'anca, che le provocarono zoppia. Secondo l'accusa, inoltre, le protesi hanno provocato nella donna un aumento fuori norma dei valori di cobalto e cromo, tali da rasentare l'intossicazione.

Da lì è partita una richiesta di risarcimento danni di circa 400.000 euro alla Asl, che ha a ua volta chiamato in causa l'azienda produttrice delle protesi, che nel 2010 aveva provveduto a ritirarle dal mercato ed a sua volta si è ritrovata destinataria di altre richieste di risarcimento.


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