Causa Teodoro-Sabatini, Udienza al Tribunale di Pescara, molti i politici davanti al giudice

11 Marzo 2016   12:09  

Nuova udienza, stamani, a Pescara, relativa alla causa civile promossa dal politico pescarese Gianni Teodoro nei confronti di Enrica Sabatini, capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Pescara.

Teodoro ha avanzato la richiesta di un maxi risarcimento da 250 mila euro, "per danni morali, biologici, all'identita' personale e sociale, alla reputazione, all'onore, al prestigio, al decoro, all'immagine e alla vita di relazione".

Nel mirino il discorso pronunciato in consiglio comunale dalla Sabatini il 7 luglio del 2014, in occasione dell'insediamento della giunta Alessandrini, contro la designazione di Veronica Teodoro, figlia di Gianni, nominata assessore all'eta' di 19 anni, oggi presente all'udienza per essere ascolta sulla vicenda.

Tra i testimoni citati anche il presidente del Consiglio comunale, Antonio Blasioli, l'assessore alla cultura, Giovanni Di Iacovo, l'ex consigliere comunale del centro destra, Daniela Arcieri Mastromattei, l'assessore Paola Marchegiani, i consiglieri comunali Piero Giampietro e Francesco Pagnanelli, e lo zio di Veronica Teodoro, Maurizio, ex consigliere regionale.

Oltre alla Sabatini, hanno partecipato all'udienza anche alcuni esponenti e militanti del Movimento 5Stelle, tra cui il deputato Gianluca Vacca, la consigliera comunale Erika Alessandrini e il consigliere regionale Domenico Pettinari.

"Siamo qui - ha detto il parlamentare Gianluca Vacca, per manifestare solidarieta' ad Enrica Sabatini, che ha subito degli attacchi ingiusti, soltanto per avere fatto il proprio dovere. Significa che stiamo facendo bene il nostro lavoro".

Nello specifico, Sabatini nel suo intervento aveva parlato di "assoluta mancanza di onesta' e liberta' intellettuale evidenziata dalla scelta del sindaco", facendo riferimento al concetto di "familismo amorale teorizzato da Banfield", che chiama in causa "il comportamento di chi agisce in vista del proprio tornaconto per massimizzare i vantaggi materiali ed immediati della propria famiglia e in totale avversione al benessere della comunita'".

La capogruppo pentastellata aveva, inoltre, detto: "La nomina della figlia di Teodoro e' il piu' chiaro e triste esempio di quanto la vecchia politica, sotto le vesti di un falso rinnovamento, si dimostri come sempre inadeguata, ricattabile e ricattatoria, oltre che assolutamente incapace di perseguire il bene comune".

Gli avvocati di Teodoro, nell'atto di citazione, definiscono le parole della Sabatini come "un'aggressione gratuita e immotivata alla sfera personale e familiare, dal contenuto oggettivamente diffamatorio nei confronti di uno stimato, rispettato e apprezzato uomo politico e onesto amministratore, esposto al pubblico disprezzo, alla pubblica denigrazione personale e morale, oltre che al ludibrio della sua immagine pubblica".


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