Cavie uccise al Mario Negri, domani al via il processo

11 Gennaio 2016   13:33  

Si apre domani il primo processo per uccisione di topi.

Sul banco degli imputati la filiale Sud di santa Maria Imbaro (Chieti) dell'Istituto Mario Negri di Milano che, in previsione della sua chiusura, nel marzo 2014, ha confessato di aver tolto la vita a 750 roditori, gasati nel suo stabulario, violando cosi' l'articolo 544 bis del Codice penale, che prevede da quattro mesi a due anni di reclusione per le soppressioni di animali non necessitate, come in questo caso, dalla legge sulla vivisezione.

Ad ottenere indagini e rinvio a giudizio davanti al Tribunale di Lanciano (Chieti), dopo il vittorioso processo contro Green Hill, e' stata la Lav, che ha registrato via telefono l'ammissione del direttore amministrativo del Mario Negri Sud.

"La nostra documentata denuncia rivela quanto chi sperimenta su animali li consideri effettivamente, altro che il loro millantato benessere - afferma Gianluca Felicetti, presidente Lav che sara' presente al processo - Ancora piu' grave e' che questo sia avvenuto in una struttura collegata a uno dei piu' grandi Centri italiani di sperimentazione sugli animali, creata a meta' degli anni '80 con i soldi dei contribuenti, in piedi per anni solo grazie a contributi pubblici, fra i quali quelli di Regione Abruzzo e Provincia di Chieti, che hanno investito in un vuoto a perdere, come e' ormai la vivisezione".

"La legge deve essere rispettata anche in ambiti come la sperimentazione autorizzata, non ci sono zone franche neppure invocando problemi economici - dichiara Michela Kuan, responsabile Lav del settore Vivisezione - La norma comunitaria e nazionale e la giurisprudenza hanno ampiamente chiarito che tutti gli animali sono essere senzienti e vanno curati e accuditi rispettandone l'etologia, indipendentemente dalla loro destinazione finale.

Ci batteremo affinche' vengano puniti tutti i responsabili dell'esecuzione". 


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