Cercasi luogo dove delocalizzare il Calice rotto di Toyo Ito

27 Febbraio 2013   18:31  

Il sindaco Luigi Albore Mascia e assessori Del Trecco e Porcaro su sopralluogo per delocalizzazione Huge Wineglass

“Allo stato attuale restano due le ipotesi realmente percorribili per la delocalizzazione dello Huge Wineglass, ossia l’area situata all’interno del Teatro d’Annunzio, sul lungomare Cristoforo Colombo, dove ci sono almeno due o tre location possibili, in cui poter anche effettuare i lavori di preparazione del terreno per accogliere un manufatto di 24 tonnellate; la seconda ipotesi resta quella del Museo della Fondazione Michetti a Francavilla al Mare. Non ci sembra ipotizzabile la tesi di spostare il manufatto nell’area circostante il Museo Vittoria Colonna, tra via Gramsci e piazza Primo Maggio, dove non ci sembra ci siano gli spazi adeguati per accogliere in maniera dignitosa la struttura.

E’ questo l’esito del primo sopralluogo effettuato dagli assessori ai Lavori pubblici Isabella Del Trecco e alla Cultura Giovanna Porcaro e le cui risultanze verranno ora riportate all’esame del Tavolo tecnico che vede anche la presenza del legale dell’architetto Toyo Ito, ideatore del ‘calice’ di piazza Salotto, e della Clax Italia.

Ora andremo a effettuare gli ulteriori approfondimenti tecnici sulle ipotesi allo studio e su cui sentiremo poi la città”. Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia rendendo noti i risultati del sopralluogo eseguito dagli assessori Del Trecco e Porcaro, alla presenza dei tecnici comunali e del Presidente della Commissione Cultura Augusto Di Luzio.

“Appena lo scorso 24 gennaio – ha brevemente riepilogato il sindaco Albore Mascia – il giudice Marco Bortone ha accolto l’istanza presentata dal Comune di Pescara a fine novembre, circa due mesi fa, per richiedere l’autorizzazione allo spostamento della struttura, istanza tesa a dare una risposta alle decine di mail e di telefonate che quasi quotidianamente ricevo in Comune da parte di utenti che ormai vivono il ‘calice’ ideato dall’architetto Ito, e realizzato materialmente dalla Clax Italia di Pomezia, come un orpello, non lo sentono come parte del tessuto cittadino.

Il giudice ha autorizzato lo spostamento del parallelepipedo da piazza Salotto, mentre, intanto, il fascicolo giudiziario proseguirà il proprio iter dinanzi al Tribunale per individuare chiaramente le responsabilità del danno arrecato al ‘calice di vino’ e ovviamente anche all’immagine stessa della città.

Il provvedimento ha inevitabilmente innescato il dibattito sullo spostamento della struttura realizzata in polimetilmetracrilato, affidando all’amministrazione comunale il compito di individuare una sistemazione più consona e congrua per il parallelepipedo.

Già nei giorni scorsi ho personalmente ribadito il nostro massimo rispetto nei confronti del professionista che ha ideato quel parallelepipedo, l’architetto Toyo Ito, che però, a sua volta, ha in qualche modo disconosciuto la piena paternità della riconducibilità dell’opera alla sua figura.

L’opera, di fatti, nasce come ideazione dell’architetto Toyo Ito, ma concretamente è un prodotto industriale e Toyo Ito ha in qualche modo preso le distanze dalla realizzazione dell’opera mal riuscita rispetto alla sua idea, ovvero oggi non c’è più il legame forte tra l’opera e l’artista che già per due volte ha ufficialmente chiesto la sua rimozione, che giudica lesiva per la sua stessa immagine.

Lo scorso 31 gennaio in modo inaspettato, è arrivata la proposta ufficiale del Presidente della Fondazione Michetti Vincenzo Centorame, il quale ci ha chiesto di valutare la possibilità di una concessione in comodato temporaneo al MuMi che peraltro ha sottoscritto una convenzione con la sezione restauro dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila che si caratterizza per un elevato livello scientifico e lo studio dello Huge Wineglass potrebbe essere una interessante esperienza con molti aspetti di evidente carattere innovativo.

Alla lettera del Presidente Centorame ho risposto subito ufficializzando la posizione dell’amministrazione, ovvero l’interesse per tale proposta che si giustifica anche perché il Comune di Pescara è socio e tra i fondatori della stessa Fondazione del MuMi. Lo scorso 15 febbraio – ha proseguito il sindaco Albore Mascia – abbiamo convocato attorno a un Tavolo tutti gli Enti e le Istituzioni interessate dal procedimento per cominciare a fissare paletti e punti fermi. Come ha disposto il giudice, le operazioni di spostamento dovranno essere effettuate dal Comune che ne sosterrà i costi, affidando l’intervento di trasferimento alla Clax Italia.

Ma preliminarmente il perito incaricato dal Tribunale, l’architetto Lucarelli, dovrà eseguire dei rilievi sul manufatto per verificarne lo stato prima e, quindi, dopo il trasferimento. Il primo problema da affrontare è però l’enorme peso della struttura, 24 tonnellate concentrate in pochi metri quadrati, dunque nella nuova collocazione andrà prevista la costruzione di un basamento e dovremo soprattutto verificare che non ci siano condizioni di eventuale pericolo per il monumento, ad esempio che il basamento non sia cavo e che nel sottosuolo non ci siano vuoti. In questo senso abbiamo già il progetto del basamento fornito all’epoca dallo stesso Toyo Ito.

Stamane come avevamo concordato, l’amministrazione ha effettuato due sopralluoghi per verificare due possibilità di nuova collocazione: il possibile trasferimento della struttura nell’area del Teatro d’Annunzio risulta assolutamente fattibile, considerando la presenza di diversi spazi utilizzabili allo scopo, tutti parimenti dignitosi e adeguati all’importanza dello Huge Wineglass; in seconda istanza abbiamo tentato di valutare anche l’area del Museo ‘Vittoria Colonna’, ma tale ipotesi sembra destinata a sfumare per l’assenza di spazi adeguati. Ora resta come terza ipotesi il Museo Michetti a Francavilla al Mare, anche se sulle varie tesi, che riporteremo all’esame del Tavolo tecnico, sentiremo il parere della città”.

 


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