Cgil denuncia Villa Letizia: "Accordo disatteso, 56 lavoratori non riassorbiti"

"Prende i soldi pubblici senza rispettare l'accordo"

06 Marzo 2013   12:29  

Un accordo disatteso che lascia a casa 56 lavoratori, a fronte di risorse pubbliche già impegnate.

E' l'amara storia di del territorio aquilano dilaniato dalla crisi, e che oggi scopre come mesi di negoziazioni per salvare le risorse umane stiano andando in fumo. Nel novembre 2011, Cigl sigla un accordo trilaterale, con la proprietà della clinica convenzionata Villa Letizia a L'Aquila, il commissario ad acta che cura il fallimento di Villa Pini, di proprietà di Angelini, di cui la Sanatrix, struttura convenzionata con sede a L'Aquila, fa parte.

L'accordo prevedeva da parte di Villa Letizia il riassorbimento dei posti letto sanatrix, che diventavano così per Villa Letiza 134, e il riassorbimento fino al 31 dicembre 2014 dei 56 lavoratori Sanatrix. Ma ad oggi nessuno dei lavoratori è stato riassorbito.

Cigl ha denunciato al Giudice del lavoro l'imprenditore Enrico Vittorini, proprietario di Villa Letizia perché di quei lavoratori nessuno è stato finora riassorbito mentre risultano recentemente assunte a tempo indeterminato 30 nuove persone.

Il caso aquilano è un fatto unico in Regione, dove tutti i lavoratori del gruppo Villa Pini vengono progressivamente riassorbiti.

I 56 lavorati di Sanatrix sono in cassa integrazione da ormai 4 anni, a meno di 500 euro al mese. Di contro spiega Cigl, Villa Letizia oggi riceve 1 milione e 700 mila euro per i posti letto, ottenuti in parte grazie all'accordo sindacale disatteso.

Nell'intervista:

Carmine Ranieri, segretario regionale Funzione Pubblica CGIL

di Barbara Bologna


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