Chieti, A. A. A. sangue freddo sotto porta cercasi

17 Novembre 2013   11:21  

In casa del Cosenza fino a iri primo in classifica, il Chieti ha probabilmente giocato una delle migliori gare sinora disputate, avendo il conrollo del gioco per buona parte della gara, ma ha ancora una volta palesato una grave allergia al gol.

Se, infatti, i neroverdi di Pino Di Meo possono a buon diritto rallegrarsi dell'ottima prestazione sfoderata, anche e soprattutto a dispetto delle attese e dei pronostici della vigilia che li davano praticamente per spacciati, lo 0-0 finale alimenta più di un rammarico nella truppa teatina, cui non sono mancate le occasioni per portare a casa un colpaccio prezioso come l'oro e che, qualora fosse stato ottenuto, non sarebbe stato affatto motivo di scandalo.

Anche ieri, purtroppo, l'attacco neroverde ha palesato il difetto che si porta dietro ormai dall'inizio del campionato: la scarsa efficacia in zona gol, che di fatto relega la squadra in una posizione di classifica deficitaria. Almeno quattro, infatti, sono state le occasioni a tu per tu con il portiere cosentino Frattali, malamente sciupate un po' per sfortuna, come nel caso del palo colto ad inizio contesa da Di Filippo, un po' per maldestria, nel caso del controllo di Guidone solo davanti al portiere, ed un po' per oggettiva bravura dell'estremo difensore rossoblù, che su La Selva e Cinque ha senza dubbio effettuato interventi decisivi.

Resta, in tutti i casi, la carenza di base, relativa alla mancanza di sangue freddo in area di rigore: se, del resto, il Chieti avesse nell'arco delle gare sin qui disputate realizzato qualche rete in più delle 11 sinora messe a segno in 12 gare, in questo momento occuperebbe una posizione di classifica ben diversa, e potrebbe forse guardare buona parte delle rivali dall'alto in basso.

Il gol é l'essenza di questo sport, se non arriva sono dolori, ed é bene che il reparto offensivo neroverde cominci ad entrare in tale ordine di idee, poiché alla lunga potrebbe risultare fatale.

Del resto, le qualità degli attaccanti ci sono, la squadra nel suo insieme é di assoluto rispetto, l'atteggiamento é propositivo ed agguerrito come vuole Di Meo, per cui in linea di principio basterebbe poco per fare l'atteso salto di qualità: occorre buttarla dentro con maggiore frequenza, e con tutta la rabbia che si ha in corpo.

Lorenzo Ciccarelli


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