Chieti, De Patre soddisfatto dei suoi: "Bella prova, ma si poteva chiudere prima"

Guidone: "Stiamo ritrovando autostima"

26 Gennaio 2014   22:16  

Grande soddisfazione, in casa Chieti, dopo la vittoria per 1-0 contro l'Aprilia degli ex Paolucci, Amadio e Ragni, che porta a due le vittorie in altrettante gare dei neroverdi sotto la nuova gestione di Tiziano De Patre, il cui ritorno alla guida della compagine teatina non poteva iniziare in maniera migliore.

Il più felice di tutti, nella consueta conferenza stampa del dopo gara, è stato ovviamente il tecnico di Notaresco che, consapevole dell'importanza dei tre punti ottenuti, non ha certo lesinato complimenti e lodi alla squadra, parsa dal canto proprio sulla strada giusta per inseguire quella salvezza in cui, forse, qualcuno aveva iniziato a non credere più.

"Credo che il Chieti abbia disputato una buona gara, che sarebbe stato però meglio chiudere prima, viste le tante palle gol costruite" - ha affermato De Patre - "anche se non possiamo dimenticare che l'Aprilia dispone comunque di un organico di prim'ordine, con tanti giocatori di qualità. Senza dubbio, però, i ragazzi sono stati bravi nell'interpretare la gara, così come erano stati bravi nell'interpretare quella di domenica scorsa. Sono contento dei sei punti in due partite, nonché lo spirito e l'abnegazione di tutti, compresi quelli che entrano a gara in corso. Ero convinto appena arrivato dei valori di questo gruppo, e ne sono ancor più convinto dopo queste due gare. Poi, sicuramente, nel finale c'è stata un po' di paura di vincere, quando avremmo dovuto tenere di più la palla ed essere meno precipitosi in qualche situazione".

Giudizio più che positivo, oltre che all'intera squadra, ad alcuni elementi in particolare: "Guidone è un ragazzo molto maturo, non solo per l'età, ed un esempio per gli altri, come ha dimostrato nel non lasciarsi condizionare dalle critiche ricevute in passato, per cui può portare senza problemi la fascia di capitano. Con me gli attaccanti rendono in modo particolare? La base è nella loro qualità e nella vicinanza tra di loro, che consente maggiore dialogo, ed in genere con me in effetti segnano sempre parecchio. Anche Berardino si è reso protagonista di una grande prestazione, ho dovuto sostituirlo solo perché stanco e per dare maggior copertura sulla sinistra, dove Turi e poi Rossi hanno a loro volta fornito una buonissima prova".

Raggiante, e non potrebbe essere altrimenti, l'autore del gol Marco Guidone, a segno per la seconda domenica di fila dopo un digiuno di dieci partite, che ha parlato di fiducia ritrovata: "Fondamentalmente avevo bisogno di sbloccarmi, del resto quando segna un attaccante riacquista fiducia e sicurezza nei propri mezzi, poi sicuramente anche il nuovo modulo, che mi permette di muovermi di meno per il campo e con un attaccante più vicino, mi è di aiuto. A livello di squadra, siamo stati molto compatti e la vittoria è arrivata".

"Difficile dire con esattezza cosa sia cambiato rispetto al recente passato" - ha proseguito l'attaccante ex Fondi, giunto al suo settimo sigillo stagionale - "credo sia l'insieme di più componenti, in primis la volontà di noi giocatori ed il mister, che ci ha dato grande fiducia aiutandoci a sbloccarci psicologicamente. Anche nel mio caso, quando segni e giochi bene l'autostima non può che crescere, ed allo stesso modo le buone qualità di questa squadra stanno pian piano venendo fuori. Spero di segnare ancora per contribuire alla salvezza del Chieti, anche se il mio apporto non deve limitarsi ai gol, fermo restando che ciò che conta è l'obiettivo finale. L'episodio del rigore? Penso ci fosse, per quanto non ho visto benissimo l'azione".

Tra i più positivi sicuramente va annotato anche Davide Giorgino, che seppur arrivato da poche settimane e non ancora al top della condizione atletica già ha mostrato buon affiatamento con i compagni, che al pari di Guidone ha ribadito l'importanza di affilare risultati positivi: "Vincere aiuta a vincere, quindi questo filotto di risultati positivi non può che dare alla squadra consapevolezza nei propri mezzi ed affrontare le gare con la giusta mentalità. Oggi credo che abbiamo dimostrato tanto carattere e tanta capacità di soffrire, cercando di vincere in tutti i modi. Il mio bilancio di queste prime gare in neroverde? A livello di squadra abbiamo ottenuto una sconfitta, un apri e due vittorie, per cui tutto sommato positivo, poi a livello personale sono contento di essere stato utilizzato sin dall'inizio, anche se sono ancora alla ricerca della miglior condizione".

In ultimo, si sono presentati in sala stampa due degli ex della gara, il centrocampista Stefano Amadio ed il tecnico Silvio Paolucci, apparsi dal canto proprio non poco amareggiati per l'esito finale, oltre che per alcune decisioni arbitrali, su tutte il rigore trasformato da Guidone.

"La partita è stata tutto sommato equilibrata, forse ci è mancata un po' di cattiveria sotto porta, pur interpretando bene la partita e, secondo me, giocando meglio soprattutto nella prima frazione, almeno fino al rigore per il Chieti, forse un po' generoso, che ha permesso loro di incanalare la gara nel modo giusto. Credo che, se ha dato quel rigore al Chieti, l'arbitro avrebbe potuto darne uno a noi per il fallo su Montella nella ripresa, secondo me avvenuto dentro l'area. La sconfitta non ci voleva, ora si fa dura ma ci proveremo fino alla fine. Abboccamenti con il Chieti? Ho letto sui giornali, ma non ho mai saputo nulla".

Anche Paolucci, a seguire, ha parlato di gara equilibrata: "Credo sia stata una gara equilibrata, forse giocata più da noi che da loro, pur sbagliando vari passaggi e peccando di mancanza di cattiveria. Decisivo è stato il rigore, su cui preferisco non esprimere giudizi, ed ha comunque indirizzato la gara in un certo modo. Il Chieti ha poi avuto un paio di occasioni per raddoppiare, noi per pareggiare, ma credo che tutto sommato il risultato sia giusto, se non altro perchè il Chieti ci ha forse creduto di più di noi, che nel nostro miglio momento abbiamo subito l'espulsione di Ragni. Secondo me la strada è comunque quella giusta, dobbiamo continuare a lavorare cercando di commettere meno ingenuità".

Lorenzo Ciccarelli

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