Chieti al quarto ko di fila: cosa è successo?
In quel di Pontedera, il Chieti ha dato una nuova conferma del periodo di profonda crisi che sta attraversando, andando a perdere 2-1 contro il Tuttocuoio e facendosi raggiungere al nono posto proprio dalla compagine toscana.
Una sconfitta che, al di là della sfortuna nel prendere il gol decisivo all'ultimo assalto, appare come sostanzialmente meritata per quello che è stato il secondo tempo della compagine allenata da Tiziano De Patre. Una ripresa intrapresa col piglio giusto, con tanto di raddoppio sfiorato in apertura, ma presto tramutatasi, dopo il pareggio subìto, in una lunga tribolazione culminata nel raddoppio dei toscani in pieno recupero.
La quarta battuta d'arresto di fila la dice lunga sul complicatissimo momento che i neroverdi stanno attraversando sotto il profilo tecnico e, soprattutto, psicologico, e che spinge di conseguenza a riflessioni sulla reale consistenza di una squadra che, evidentemente, si trova a dover affrontare il momento peggiore del campionato nella sua fase decisiva, cui la sconfitta di ieri ha assestato un colpo che, al termine della stagione regolare, potrebbe rivelarsi decisivo.
Il dato più allarmante risiede nei limiti di tenuta mentale che la squadra ha palesato nelle ultime gare: dopo la vittoria di Aversa, al culmine di un momento che li vedeva tra le compagini più in palla del girone, i neroverdi hanno subìto un evidente calo nelle prestazioni, ritrovandosi incapaci di scendere in campo con il medesimo piglio delle precedenti gare.
Un chiaro deficit di umiltà ed attenzione, come testimoniano le otto reti subìte nelle ultime quattro gare, a fronte dei soli 15 presi nelle precedenti 24 partite, nelle quali la retroguardia neroverde era la meno attuta del raggruppamento.
Un ruolino di marcia allarmante, che impone un'immediata risalita, anche perché il tempo a disposizione è sempre meno. A De Patre, dunque, l'arduo compito di ricompattare la squadra, con la consapevolezza che un nuovo passo falso potrebbe portare la dirigenza a prendere decisioni drastiche.
Lorenzo Ciccarelli
