Chieti, il tifo teatino contesta ma Bellia risponde: "Tanti sacrifici solo per il bene del Chieti"

E sugli ingressi in società: "Non c'erano garanzie"

03 Luglio 2013   14:30  

Sono giorni caldi, caldissimi per la Chieti calcistica. Infatti, nelle ultime ore le vicende legate al futuro societario della compagine neroverde hanno portato i tifosi teatini ad esprimere il proprio dissenso attraverso degli striscioni (in foto) apparsi per le vie della città.

All'attuale società neroverde si chiede maggiore rispetto per il nome e per il blasone di un club che, a detta dei suoi sostenitori, non può vivere una tale situazione di incertezza quando si è giunti agli inizi di luglio. Tra gli altri, spicca l'accesa contestazione nei confronti del Direttore dell'area marketing Biagio D'Aniello.

A tenere banco ovviamente c'è, da un lato, la questione societaria che sembra ancora piuttosto ingarbugliata viste le diverse trattative sfumata una dopo l'a, altra, dall'altro, ovviamente la solita questione sulla fidejussione che vede il Chieti attualmente fuori dal campionato di Seconda Divisione (quasi sicuro il -1 ai nastri di partenza del prossimo campionato).

I supporters neroverdi dunque vogliono risposte precise sul futuro della propria squadra.

Risposte che il presidente Walter Bellia ha provato a fornire sul sito ufficiale del club.

In merito alle contestazioni delle ultime ore che hanno coinvolto la S.S. Chieti Calcio ed alcuni suoi collaboratori, il Presidente Walter Bellia, soprattutto con l'obiettivo di fare chiarezza una volta per tutte sulle questioni “cessione società” e “fideiussione”, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

"A chi mi contesta chiedendo rispetto per la Chieti Calcio rispondo che il sottoscritto, proprio per il grande rispetto e l'attaccamento che nutre per i colori neroverdi continua a fare sacrifici e salti mortali al fine di assicurare un futuro duraturo a questo club. Intanto dico che, in merito al nome dell’imprenditore pugliese Di Cosola, non è stata avviata alcuna trattativa. Sulle presunte trattative tanto pubblicizzate di recente dico invece che se ho detto NO è semplicemente perchè mancavano totalmente le garanzie necessarie per assicurare alla Chieti Calcio un futuro degno di tale nome ed io non ho alcuna intenzione, questo sia chiaro, di permettere ad altri di portare al fallimento una società arrivata fin qui con i miei sacrifici; una società che ho tirato fuori dalle sabbie mobili del dilettantismo trascinandola fino ai vertici della Seconda Divisione. D'altronde i risultati parlano chiaro, molto più di proclami e squilli di tromba che puntualmente mi vengono richiesti. Ma la parola del campo ha sempre detto che Bellia ha fatto bene e, soprattutto, vuole continuare a farlo. E se non ci fossi più io, dovrà esserci uno più bravo di me, non certo uno di quei mestieranti che nel calcio italiano, soprattutto in Lega Pro, se ne aggirano a centinaia".

Capitolo fideiussione, altra grana delle ultime ore sulla quale Bellia aggiunge:"Ho già detto e ripeto che purtroppo il problema non è nostro ma della banca alla quale ci siamo rivolti, ovvero la Serfina, con la quale peraltro collaboriamo da anni. Ci sono stati richiesti tempi tecnici maggiori aggiunti ad una riunione del CdA prima di rilasciarcela nonostante il sottoscritto avesse fornito tutte le garanzie del caso. Oggettivamente, cos'altro potrei fare? In tutti i modi mi sento di assicurare che la fideiussione arriverà e il Chieti parteciperà al prossimo campionato di Seconda Divisione visto che il sottoscritto ha provveduto ad iscriverlo fornendo tutto quello che necessitava tale passaggio, assegni circolari compresi, non chiacchiere…"

Infine la chiusura: "Vengo attaccato puntualmente sul fatto che mi lamento e piango, ma pur piangendo e lamentandomi ho sempre assicurato alla Chieti Calcio una gestione regolare ed ai suoi tifosi risultati importanti, il tutto nonostante disponibilità economiche limitate. Confermo che sono intenzionato a cedere ma, ribadisco, lo farò solo a chi presenterà le dovute garanzie per assicurare al Chieti quantomeno la stessa sana gestione firmata dal sottoscritto. A chi offre chiacchiere o cerca l'affare pensando di trovarsi di fronte uno sprovveduto dico che non è aria perchè, nonostante tutto, sono io il primo a volere il bene del Chieti".

Daniele Polidoro


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