Chieti, troppa discontinuità di rendimento
Dopo le due vittorie consecutive contro Arzanese ed Aversa Normanna, il Chieti sembrava aver imboccato finalmente la strada giusta, all'insegna della continuità, ma purtroppo così non é stato.
Prima la sconfitta contro il Teramo e, in ultimo, il pareggio casalingo contro il Messina, hanno fatto sorgere nuovi dubbi circa l'effettivo livello di maturazione raggiunto dagli uomini di Pino Di Meo, e soprattutto circa la loro effettiva capacità di gestire le gare.
Infatti, per quanto la squadra non pecchi affatto di buona volontà, ed a tratti giochi anche un buon calcio, come ha dimostrato anche ieri contro i siciliani, pare non aver ancora raggiunto quella maturità tale da consentirle di imporsi sugli avversari per tutta la gara, esponendola alla lunga al loro ritorno.
Difetti che sono emersi anche contro i giallorossi: dopo un buonissimo primo tempo, fatto di grande intensita ed in cui sono state confezionate non poche occasioni da rete, non adeguatamente sfruttate da Marco Guidone e company, che hanno dovuto accontentarsi di un penalty realizzato dallo stesso attaccante ex Fondi al 45', nel secondo tempo i neroverdi in fase offensiva non sono di fatto pervenuti, lasciando tutta l'iniziativa agli avversari, finendo schiacciati nella propria area di rigore e subendo l'inevitabile pareggio, che sarebbe potuto divenire anche sconfitta se non ci avesse messo una pezza Piero Robertiello, bravo a respingere il rigore calciato da Corona.
Un Chieti versione "double face", che ha dunque pagato l'atteggiamento eccessivamente rinunciatario nella difesa, forse perché intimorito dal ritorno del Messina, o forse perché non ha ancora acquisito la necessaria cattiveria per affrontare un campionato da dentro o fuori come il presente.
A volte le lezioni subìte lasciano i segni, altre volte spingono ad un drastico cambiamento di rotta e mentalità: l'augurio é che per i neroverdi si tratti della seconda possibilità, e che possano dimostrarlo già a partire dallaprossima partita in casa del Sorrento.
Lorenzo Ciccarelli
