Chieti, un'occasione persa: tre finali da vincere per mantenere le speranze

Sembra proprio non saper più vincere il Chieti, che ha steccato l'ennesima occasione di rimettersi davvero in gioco per l'ottavo posto, sinonimo di salvezza diretta, non andando oltre un soffertissimo 2-2 acciuffato all'ultimo istante sul campo del Gavorrano ultimo in classifica.

Segno evidente che, almeno per ora, il ritorno in panchina di Pino Di Meo in luogo dell'esonerato Tiziano De Patre non ha sortito particolari effetti. I neroverdi visti sul campo del Gavorrano ultimo in classifica, e salvo improbabili colpi di coda ormai destinato alla retrocessione in D, hanno infatti palesato grossomodo gli stessi difetti visti nell'ultimo periodo di gestione De Patre: poco dinamici, poco propositivi in avanti, a tratti quasi disillusi, i evidente debito d'ossigeno.

Unica differenza, stavolta dopo lo svantaggio un minimo di reazione c'è stata, reazione premiata dal pareggio di Marco Guidone al secondo minuto di recupero, che ha permesso ai neroverdi di mantenere accesa la fiammella della speranza.

Quanto al gioco, tuttavia, decisamente non si sono visti progressi, tanto che entrambi i gol sono srrivati, dopotutto, da due episodi: in occasione del provvisorio 0-1 neroverde, siglato sempre da Guidone, decisivo è stato un errore del portiere di casa, mentre il 2-2 è arrivato nella classica mischia d'area all'ultimo minuto.

Manovra tutt'altro che fluida, come invece avrebbe potuto e forse dovuto essere sia per i valori obiettivamente contenuti dei toscani, sia soprattutto data l'esigenza di fare punti. Elementi fondamentali per una squadra in piena bagarre salvezza, che saranno imprescindibili nelle prossime tre gare.

Tre vere e proprie finali, da vincere a qualsiasi costo, quelle che attendono i neroverdi nei rimanenti tre turni di stagione regolare, contro Martina, Casertana e Foggia. Gare in cui determinante saranno la rabbia agonistica, la voglia di raggiungere l'obiettivo e, soprattutto nelle ultime due, le motivazioni: l'impresa è ardua, ma è ancora possibile.

Lorenzo Ciccarelli