Cia, per i menù delle feste di Natalesi spenderanno 3 miliardi

23 Dicembre 2014   07:35  

A Natale la crisi taglia la spesa per regali e viaggi, ma "salva" la tavola delle feste.

Nonostante le tredicesime gia' occupate per far fronte a tasse, bollette e mutuo, le famiglie non rinunceranno alle tradizioni enogastronomiche e, per il carrello alimentare dei prossimi giorni, manterranno quasi lo stesso budget dell'anno scorso.

Merito anche del moltiplicarsi di promozioni e offerte speciali nelle catene della Gdo, con un prodotto su tre sullo scaffale "a sconto", ma anche dell'aumento degli acquisti (+7%) nei mercatini allestiti dagli agricoltori, in particolare nelle zone rurali e periurbane, dove si puo' risparmiare fino al 30 per cento.

E' quanto afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.

Secondo le nostre stime, quest'anno solo l'11% degli italiani spendera' meno per cibo e bevande, mentre l'89 per cento lascera' praticamente invariato il budget sia per il cenone della vigilia che per i pranzi di Natale e Santo Stefano -spiega la Cia- con una spesa complessiva prevista di poco piu' di 3 miliardi di euro.

Anche se le scadenze fiscali pesano e il potere d'acquisto delle famiglie ha perso il 12% dall'inizio della crisi -sottolinea la Cia- almeno a Natale gli italiani non rinunceranno a panettone, spumante e piatti della tradizione, scegliendo piuttosto di risparmiare su regali e vacanze.

Ben 30 milioni di italiani, infatti, non si sposteranno da casa durante queste festivita', proprio per motivi economici, mentre il budget per i doni natalizi subira' un calo del 5 per cento sul 2013, con il 71 per cento degli italiani che optera' per regali utili, in un caso su tre declinati in chiave enogastronomica.

D'altro canto, la convivialita' a tavola -ricorda la Cia- e' assolutamente radicata nella cultura nazionale.

E trascorrere i giorni di Natale in casa, con famiglia e/o amici, e' una tradizione consolidata per nove italiani su dieci.

Gli acquisti, pero', saranno molto piu' cauti degli anni scorsi, con prodotti e specialita' legate al territorio e alle tipicita' regionali.

Niente spese folli ne' mode esterofile, quindi: salmone, ostriche, caviale e frutta esotica faranno capolino con moderazione nei menu' delle feste.

Mentre ancora una volta lo spumante trionfera' sullo champagne, con il 91 per cento dei brindisi rigorosamente "tricolore".


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