Cittadino rom parcheggiato in casa "parcheggio" da 15 anni, lunedì lo sfratteranno

Riceviamo e pubblichiamo

22 Febbraio 2014   12:26  

Martinsicuro (TE). Cittadino rom occupa (a seguito di formale atto di assegnazione provvisoria)  LA CASA "PARCHEGGIO" DAL 1999, FORMULA DOMANDA DI "SANATORIA" (art. 36 Legge Regionale (Abruzzo)  del 25 ottobre 1996 n. 96 (così come modificata dalla Legge Regionale (Abruzzo) n. 27  del 2013), PER L'ASSEGNAZIONE IN VIA DEFINITIVA, MA IL SINDACO DECIDE COMUNQUE DI "SFRATTARLO" (operazione prevista per lunedì 24 febbraio 2014 ore 9.00)

Il Comune, con provvedimento del 21 febbraio 2014 a firma del Dirigente Area IV del Comune di Martinsicuro (dott. Stefania Giudice), disapplicata "in toto" la procedura vigente, omessa ogni attività istruttoria e l'acquisizione del parere (obbligatorio) della competente commissione, ha dichiarato "l'inammissibilità" della richiesta di "sanatoria" depositata il 20 febbraio 2014, con la seguente motivazione: 

l'art. 36 L.R. del 25 ottobre 1996 n. 96 non può applicarsi alle case "parcheggio", per le quali il comma 3 dell'art. 15 L.R. 1996 n. 96 e l'art. 8 L.R. 16 dicembre 1981 n. 59 prevendono una durata massima dell'assegnazione di due anni.

Il sig. I.G., tramite il sottoscritto difensore (avv. Vincenzo di Nanna) replica:

l'applicabilità della procedura  per la "sanatoria" è stata espressamente contemplata   dalla legge regionale anche per le case "parcheggio" ed è proprio perché è stata superata la durata massima che l'occupazione può definirsi "sine titulo" e  legittimare quindi  il ricorso alla sanatoria.

Il sig. I. G., che ha già diffidato tramite il sottoscritto procuratore il Sindaco e il Dirigente Area IV del Comune di Martinsicuro, preannuncia, nell'ipotesi in cui dovesse esser arbitrariamente eseguito lo "sfratto", ricorso al TAR oltre all'esperimento di un'azione di risarcimento per i danni sofferti.

A giudizio del sottoscritto difensore, "la temeraria e spettacolare azione intrapresa dal Sindaco di Martinsicuro rinviene il suo fondamento, non già nell'affermazione del diritto e nella corretta applicazione della legge, in realtà gravemente violati, quanto piuttosto nella mera "ragione" di Stato".

avv. Vincenzo di Nanna


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