Citymoda crisi e cassa integrazione in vista, Ondifero (CGIL) i lavoratori ci contattino

Preoccupante la situazione di Gianfranco Fiore e Moda Group

05 Marzo 2013   16:27  

Luca Ondifero segretario regionale della FICAMS CGIL aspetta che i lavoratori dello store abruzzese Citymoda del patron Giancarlo Fiore parlino con i sindacati della situazione dello store dell'abbigliamento abruzzese.

Sono 42 i dipendeti che lavorano in Abruzzo, un terzo dei 139 totali che lavorano per Moda Group Spa dell'imprenditore Giancarlo Fiore.

Per l'azienda ben 90 di questo dovranno subire la cassa integrazione in deroga a zero ore, ma in queste ora al Ministero del Lavoro si sta cercando una soluzione.

L'azienda si giustifica adducendo a «gravi difficoltà economiche e finanziarie determinate da una perdurante situazione negativa di mercato che ha indotto l'azienda a chiedere al Tribunale di Trani il concordato con continuità aziendale».

Ma se questo dovesse fallire l'azienda Moda Group «procederà a collocare le unità non ricollocabili in mobilità».

Il segretario della FICAMS Ondifero è chiaro, «i dipendenti devono parlare con noi, devono denunciare se è necessario, solo così potremmo assisterli e intercedere nei confronti dell'azienda».

Ma non sono solo i lavoratori a tremare, anche molti fornitori della Moda Group Spa sono preoccupati delle sorti dell'azienda e dei pagamenti improvvisamente congelati dall'azione di concordato con il Tribunale di Trani.

Il centro di Spoltore, poi, per la prima volta ha ridotto gli orari di apertura relegando l'orario continuato solo al sabato e alla domenica.

Ci sono poi anche altre attività che gravitano in quello stabile e che non sappiamo se siano o meno riconducibili al patron Giancarlo Fiore come il ristorante, il bar e soprattutto il centro benessere con palestra collegata.

Infine l'ultima "tegola", sullo stabile e sulla sua costruzione ed apertura pende ancora un'inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara con ben neove persone indagate.
Si tratta dell'ex sindaco di Spoltore Franco Ranghelli; Giancarlo Fiore, proprietario del centro commerciale; Enrico Monaco, comandante della polizia municipale di Spoltore; Nico Lerri, consigliere comunale di Pescara; Fabrizio Bernardini, segretario della Provincia di Pescara e all'epoca dei fatti responsabile unico del procedimento Suap; e quattro tecnici Italo Agresta, Celso Ciavarelli, Giancarlo Scipione, Bruno Crocetta.
Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di corruzione, falso, abuso d'ufficio.

C'è poi un ulteriore stralcio dell'inchiesta che riguarda l'aspetto urbanistico dove sono indagate tre persone tra cui Giancarlo Fiore e il costruttore Giuseppe Magno.


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