Claudia Zanella, moglie Brizzi: Io e mia figlia barricate in casa, "Anche questa è violenza"

16 Novembre 2017   11:31  

"Sono barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche questa può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia". E' lo sfogo di Claudia Zanella, moglie di Fausto Brizzi, con una lettera indirizzata ai direttori di alcuni quotidiani.

Claudia difende il marito e si scaglia contro il "tribunale mediatico" che sta distruggendo la vita del regista e quella della sua famiglia: "Mi addolora molto - scrive - ascoltare le accuse che sono state rivolte a Fausto in questi giorni perché non corrispondono in nessun modo alla persona che conosco, pur nutrendo il massimo rispetto per le donne che si sono sentite ferite".

"Mi spiace - aggiunge - anche perché a prescindere dal fatto che l’imputato in questo tribunale mediatico sia mio marito, non trovo affatto corretto per nessuno essere descritto come il peggiore dei criminali".

"Ho iniziato a fare l’attrice a 11 anni, oggi ne ho 38. In questi anni - racconta - mi è capitato di sentire di tutto, racconti di molestie di produttori su attori e attrici, abusi di potere da parte di registi e casting (uomini e donne), avance ricevute poco gentili e decisamente fuori luogo. Ho anche conosciuto attori e attrici alla ricerca di notorietà a tutti i costi. Se - sottolinea - buona parte di tutto ciò che ho sentito ed è circolato nel nostro mondo fosse vero, da essere umano profondamente rispettoso del prossimo, ne sarei profondamente disgustata".

Per Zanella davanti alla violenza o all'abuso "bisogna correre dai carabinieri e denunciare", mentre davanti a un'avance sgradita si deve "rispondere con un secco ‘no’, e andarcene, come ho fatto io stessa molte volte in questi anni nell’ambiente del cinema, della televisione e della moda". "Si può e si deve dire di no davanti a una avance di un produttore o di un regista importante, se questo non ci piace. Perché la carriera - sottolinea - si costruisce con il talento, lo studio, l'impegno, non a letto".

"Mio marito - scrive Zanella nella lettera - ha ribadito, più volte, di non aver mai avuto rapporti non consenzienti. In questo momento gli sono vicina perché così avviene tra una moglie e un marito quando si affrontano periodi difficili". E sottolinea: "Queste accuse formulate in tv, nei salotti televisivi di trasmissioni di gossip, senza nessuna garanzia, possono distruggere la carriera di un uomo, il suo matrimonio e la sua esistenza. Se mio marito ha avuto rapporti con altre donne nel corso del nostro matrimonio, voglio parlarne da sola con lui, nel nostro privato, come è giusto che sia. Devo capire - continua - se come moglie mi ha mancato di rispetto. Sono madre di una meravigliosa figlia femmina, e devo esserle di esempio".

E conclude dicendo che anche quella che si sta consumando contro lei e sua figlia è violenza sulle donne. Zanella scrive infatti di essere "barricata in casa da 5 giorni e non posso nemmeno portare mia figlia di un anno e mezzo al parco, perché sotto al nostro portone ci sono giornalisti e paparazzi a qualsiasi ora del giorno e della notte. Anche questa - sottolinea - può essere considerata violenza sulle donne: in questo caso io e mia figlia".



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