I dati Istat sono "sconcertanti". Lo afferma il Codacons aggiungendo che preoccupano in particolare "quelli secondo i quali il 50,8% delle famiglie non puo' permettersi una settimana di ferie, il 42,5% non riesce a sostenere una spesa imprevista di 800 euro ed il 16,8% non puo' permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni, dimostrano che l'Italia e' tornata come nel Dopoguerra, con gli italiani in miseria, costretti a lottare contro la poverta', obbligati a risparmiare persino sull'acquisto del cibo, con la costante paura di non riuscire a farcela".
"Questa situazione, che definire drammatica e' poco, - prosegue l'associazione - dipende soprattutto dal fatto che da almeno 10 anni si e' sistematicamente violato l'art. 53 della Costituzione, aumentando le tasse indipendentemente dal reddito.
Cosi', mentre le aliquote Irpef scendevano per i ricchi, con l'aliquota massima che passava dal 62%, in vigore fino al 1988, all'attuale 43%, pensionati e lavoratori dipendenti, ceti medi e medio bassi vedano aumentare tutte le tariffe pubbliche e le spese obbligate possibili immaginabili, dall'acqua ai rifiuti, dal gas all'elettricita'.
Mentre veniva abolita l'Iva sui beni di lusso, aumentava l'aliquota ordinaria dal 15% del 1985 al 22%.
Per dare una risposta seria a questi dati, - conclude il Codacons - il Governo dovrebbe rifare la legge di stabilita' pensando innanzitutto a questi nuovi poveri e concentrando su di loro le poche risorse disponibili".