Comunarie Roma, M5S si Spacca. Esplulsi Assoldano Pool di Avvocati: "Rifare Tutto o Tribunale!"

02 Marzo 2016   05:00  

Mesi di lavoro per scegliere il candidato sindaco M5S e la squadra grillina per il Campidoglio. Settimane e settimane che rischiano ora di andare in fumo. Una nuova tegola cade sul Movimento 5 Stelle e mette a rischio la corsa di Virginia Raggi , la candidata grillina. Gli espulsi fatti fuori dalla corsa sono infatti sul piede di guerra e promettono battaglia. Al punto di rivolgersi a uno staff legale composto da sette avvocati di grido per portare la vicenda in Tribunale e chiedere di annullare la 'comunarie' e ripartire dal via. Non solo.

Gli espulsi -una trentina in tutto a Roma anche se solo una decina è determinata a non chiudere la vicenda con un'alzata di spalle- puntano anche a un risarcimento danni che per alcuni potrebbe essere cospicuo, anche perché tra coloro pronti a fare ricorso c'è anche il professor Antonio Caracciolo, il docente della Sapienza noto alle cronache per alcune tesi negazioniste.

"Nel suo caso - spiega all'Adnkronos Paolo Palleschi, avvocato penalista tra gli esclusi alle comunarie e ora a capo di questa sorta di class action a tinte grilline - c'era già una sentenza passata in giudicato che lo assolveva da quell'accusa. Ripeto, assolto. E per lui il danno di immagine conseguente a questa vicenda è stato grandissimo". Ma la grana dei ricorsi contro i 'cartellini rossi' potrebbe andare ben oltre i confini della Capitale e allargarsi a macchia d'olio. "Ci hanno contattato da tutta Italia, da Nord a Sud - spiega Palleschi - non so se questa nostra azione si tradurrà in tante iniziative parallele o in un'unica azione".

Anche i 36 attivisti espulsi a Napoli, a quanto si apprende, stanno valutando di adire le vie legali, sulla falsariga di quanto sta avvenendo a Roma. Un'opzione che potrebbe 'avvelenare' le comunarie partenopee annunciate ieri dal blog di Beppe Grillo già dal nastro di partenza.

"I provvedimenti di esclusione dalla lista - secondo Palleschi - sono palesemente illegali. Nel mio caso, ad esempio, sono state adottate delle ragioni diametralmente opposte a quelle che hanno portato all'esclusione di un altro attivista. Senza contare - aggiunge l'ormai ex M5S - che con l'avvio della procedura di espulsione c'è stato dato un termine entro il quale dovevamo far giungere allo staff le nostro controdeduzioni. Ebbene, i cartellini rossi sono arrivate prima di quel termine, neanche nel gruppo delle giovani marmotte ti aspetti errori così grossolani".

"La mail che annunciava la nostra espulsione - prosegue Palleschi - è firmata da Beppe Grillo, senza nemmeno quella che, in gergo legale, chiamiamo 'spendita del nome'. Si tratta di una semplice mail, nemmeno una Pec. Con quella mail, di fatto, gli espulsi vengono disiscritti da un blog, un blog che è gestito da un'azienda, la Casaleggio associati. La verità è che il Movimento regge un po' su una palude, dove tutto è opaco, a partire dalle regole".

L'espulsione di Palleschi "nasce da alcuni dichiarazioni filo-leghiste - spiega - che mi sono state attribuite nel febbraio del 2015. Ma tali affermazioni erano riportate su una sorta di bollettino che me le attribuiva indebitamente, in circostanze tra l'altro non vere".

"La verità è che, nel mio caso come in tanti altri, si individua un motivo, vero e presunto che sia, per escludere dal Movimento persone sgradite - dichiara Palleschi - E si procede sistematicamente, con una procedura che è palesemente illegale. A Roma tutti gli esclusi dalle comunarie sono stati espulsi, le due cose viaggiavano parallelamente".

Per venirne a capo "ci siamo rivolti a una squadra di avvocati di grido, non solo di Roma - rimarca Palleschi - una prima valutazione dei legali ha confermato che ci sarebbero gli estremi per ricorrere in Tribunale. Il lavoro dello staff legale va avanti, stasera ci sarà un nuovo appuntamento e noi siamo determinati a portare a compimento questa battaglia. A muoverci non è la mera esclusione dalla 'comunarie' o l'espulsione dal Movimento, è una questione di principio. E ai principi non si deroga".

M5S - "E' veramente grottesco che in questi anni personaggi che hanno contrastato il M5S nei suoi principi fondamentali come la democrazia diretta o le consultazioni online, e lo abbiano fatto peraltro avvicinandosi ad altri partiti, poi appena partite le candidature M5S su Roma si siano fiondati come api sul miele. Se vogliono far ricorso in tribunale facciano pure". Così i parlamentari romani del M5S commentano la notizia. "Virginia Raggi è il nostro candidato sindaco - rimarcano i 5 Stelle - scelto in modo democratico dalla maggioranza dei nostri iscritti certificati e andiamo avanti per la nostra strada, insieme ai cittadini".


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