Comune Pescara, M5S denuncia, per ponte in legno 80 mln

27 Gennaio 2015   14:27  

 "La delibera approvata ieri in Consiglio comunale dall'Amministrazione Alessandrini sembrava avere a che fare soltanto con la servitu' di passaggio su un ponticello in legno che collega, sul Fosso Grande, il Comune di Spoltore con quello di Pescara.

Invece, tra le righe di quella delibera, si e' compiuto il piu' pericoloso e nefasto danno che questa maggioranza poteva causare alla citta': 80 milioni di euro di maggiori espropri da pagare per realizzare i parchi cittadini, con cui Pescara invece di diventare un Comune verde rimarra' 'un Comune al verde'".

La critica e' del Movimento 5 Stelle Pescara. "Questa volta le carte vanno lette al contrario: laddove la collettivita' sembrava ci guadagnasse, invece finisce per pagare due volte" dichiarano i consiglieri pentastellati Sabatini, Alessandrini e Di Pillo.

"A dispetto delle procedure di pre-dissesto finanziario ed alla oculatezza di gestione - proseguono - il Consiglio comunale ha approvato la concessione di una servitu' di passaggio a favore della struttura sportiva Match Point di Spoltore, permettendone il transito su un ponticello di legno del Comune di Pescara che servira' a collegare quel terreno con un altro che i medesimi proprietari hanno sul territorio pescarese.

Lo scandalo si nasconde nella valutazione dei terreni e sul valore della servitu' di passaggio operata dall'ufficio Patrimonio, che fa capo all'assessore Veronica Teodoro.

La maggioranza che avrebbe voluto far guadagnare al Comune di Pescara qualche euro in piu' per il pagamento della costituenda servitu' di passaggio, ha valutato aree aventi destinazioni 'verde pubblico' come se fossero terreni edificabili, aventi un valore di mercato di 140 euro al metroquadro.

Contemporaneamente il Servizio Espropri, nelle proprie stime per l'acquisizione delle aree per la realizzazione di parchi e verde pubblico, ha valutato terreni similari circa 60 euro al metro considerandoli, giustamente, inedificabili". 

"Quindi, grazie a questo meccanismo da 'Amministrazione bipolare' - attaccano i consiglieri comunali - i proprietari delle aree aventi destinazione verde pubblico, potranno richiedere al Comune, nelle future procedure espropriative, il valore di mercato piu' alto, come se tali terreni fossero edificabili, cosi' come ha fatto ieri il Consiglio comunale per il 'ponticello'".

"Siamo di fronte ad un atto irresponsabile - afferma la consigliera del M5S Erika Alessandrini - con cui il Comune, giustificandosi con un bisogno di liquidita', aumenta di 80 euro al metroquadro il valore dei terreni solo quando sono i cittadini a dover pagare, usando due pesi e due misure.

Se l'Amministrazione voleva fare cassa poteva legittimamente stabilire, in una convenzione, un prezzo annuo come corrispettivo da chiedere per la servitu' di passaggio, ricavando cosi' piu' introiti ma garantendo un fondamentale principio di equita' per il quale Amministrazione pubblica e cittadini pagano lo stesso prezzo per il medesimo bene".

Cosi' invece, per incassare oggi la 'considerevole' cifra di 2 mila euro per tutti i 20 anni di servitu', per le tasche dei cittadini e del Comune di Pescara sara' una rovina, dovendo sborsare 80 milioni di euro in piu' se si dovessero acquisire tutte le aree a verde pubblico previste dal Prg, che ammontano complessivamente ad oltre 1 milione di metriquadri.

Quello che si prefigura e' uno scenario disastroso - prosegue la pentastellata Alessandrini - in cui quella che verra' ricordata come la "delibera del ponticello" potrebbe trasformarsi nel nuovo caso 'Via Gioberti'.

Il Movimento 5 Stelle chiede un atto di responsabilita' all'Amministrazione di Marco Alessandrini: prima che sia troppo tardi annulli in autotutela la delibera e salvi i futuri parchi e le casse del Comune di Pescara, altrimenti dopo il 'ponte del mare' e il futuro 'ponte del cielo', il Comune di Pescara avra' una nuova grande opera: il ponte della vergogna". 


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