Concorsone, Bruschi: ''Revocare delega al Formez''

02 Novembre 2012   17:37  
Dopo quanto accaduto nei giorni scorsi ed in riferimento alla apparente ‘‘fuga di domande’’ relative al concorsone, convenendo con l’idea che sono venute meno le garanzie di imparzialità per gli aspiranti concorrenti, il Direttivo cittadino dell’IDV riunitosi mercoledì 31 ottobre, propone la revoca della delega al Formez, se possibile - ovvero concordata con tutti gli altri altri Comuni del cratere - relativa all’organizzazione ed espletamento del concorso e la completa gestione Di esso a livello degli Enti Locali.
 
‘‘Al di là delle possibili soluzioni da adottare per mettere una pezza alla classica situazione all’italiana, - commenta Emanuela Bruschi - quello che mi preme sottolineare è che questa situazione non fa altro che alimentare il clima di sfiducia generale nel sistema, nella politica e nei personaggi che ruotano intorno ad essa. – Al di là della ricerca di una verità assolta che nei giorni nostri è diventata al massimo uno sfumato concetto relativo, sarà molto delicata la soluzione da adottare in una situazione in cui non è ancora tutto chiaro fino in fondo.
 
E questa situazione – come al solito - va a colpire tutti coloro che, in buona fede, si affidavano ad un sistema e ad un concorso con le proprie capacità, col il proprio impegno e con il proprio tempo.
 
Di nuovo quel concetto di meritocrazia che si perde tra fuga e non fuga di domande, che si scoraggia in partenza se non fai parte di un certo entourage, che non ti da possibilità di credere che si può riuscire con le proprie sole forze così come invece avviene all’estero.
 
In Italia c’è bisogno di più rigidità nelle regole e nelle sanzioni, di responsabilità non solo apparenti e non solo in termini di salari pagati, di tutela delle classi più deboli – intese anche come difesa di quegli ideali di traguardo senza mezzucci che, se non possono essere garantiti per un concorso pubblico, figuriamoci come possano essere validi in una selezione privata!
 
Inoltre non dimentichiamo che la ricostruzione dell’Aquila andrebbe affidata sì alle migliori competenze disponibili, ma anche alle persone con la maggiore motivazione e senso civico, requisiti questi che, indubbiamente, trovano la massima espressione a livello dei tanti residenti disoccupati locali. Cerchiamo – come Amministrazione e Amministratori – di ricordarcelo almeno per il futuro imponendo un criterio di territorialità.
 

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