Confagricoltura mette in guardia i candidati, nel Fucino 99 milioni a rischio

14 Febbraio 2013   11:37  

Febbre elettorale in crescita nella Marsica, dove il susseguirsi di incontri, dibattiti, promesse di riduzione di tasse e generici impegni per la crescita, spinge all'angolo uno dei problemi più impellenti del territorio, l'impianto irriguo del Fucino,  Confagricoltura suona la sveglia agli aspiranti parlamentari e accende i riflettori  l'intervento da 99milioni di euro a rischio.

“Se gli aspiranti parlamentari sono veramente interessati allo sviluppo del territorio e a renderlo di nuovo appetibile per iniziative industriali”, attacca il direttore Stefano Fabrizi, “mettano al centro della loro azione la valorizzazione dei punti di forza, a partire dal settore agroalimentare, dove è prevista l'unica opera pubblica per l'Abruzzo: l'impianto irriguo”.

La strada maestra per centrare l'obiettivo passa attraverso la messa in mora dell’Autorità di Bacino Liri Garigliano in forte ritardo (oltre 4 mesi) nel valutare le offerte e affidare l’incarico da € 1.900.000 per la progettazione delle opere da realizzare per la risoluzione delle criticità legate all’uso e alla disponibilità della risorsa idrica nella piana del Fucino.

“Senza questo progetto”, continua Fabrizi, “non è possibile intercettare la somma di 99 milioni di Euro prevista nel piano strategico delle opere pubbliche, l'unica per l'Abruzzo”.

Con l’azione sindacale condotta in questi mesi Confagricoltura ha cercato di far comprendere a tutta la Politica locale quale sia il problema di più importante da risolvere per migliorare la competitività delle aziende agricole del Fucino.

“Ora stiamo seguendo con attenzione la campagna elettorale ma oltre alla nomina degli scrutatori, alla vertenza Micron (che potrebbe non dipendere dalla politica locale), alla ricerca di consensi con “sparate” varie sulle tasse ed sulla generica necessità di aiutare la crescita per favorire l’occupazione, non si vede nulla.

La conoscenza del problema aiuterebbe tutti i candidati marsicani a trovare la soluzione all’annosa questione dei bacini idrici del Fucino”. Poi Fabrizi lancia una provocazione alla politica: “Come si aumentano i posti di lavoro? Forse interpellando gli altri settori produttivi marsicani che perdono competitività e chiudono imprese?

O nel settore pubblico magari dentro il CAM? E’ sacrosanto difendere Ospedali e Tribunali”, aggiunge, “ma nell’ottica della riorganizzazione dell’Amministrazione Statale e dei servizi non sempre la presenza fisica delle strutture è sintomo di efficienza. Agli imprenditori ed ai cittadini interessa che i servizi funzionino non che sono fisicamente presenti sotto casa. Occorre essere ambiziosi e volare alto”.

Confagricoltura, quindi, propone un progetto mirato ad evitare il tracollo delle imprese agricole, (un settore che mostra segni di tenuta se non addirittura di crescita e dà lavoro a oltre 6.000 persone) e rendere il territorio di nuovo appetibile a nuove iniziative industriali nel settore agroalimentare e turistico-culturale di cui il territorio è ricco”.


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