Confindustria su energia: serve un nuovo piano d'azione

22 Febbraio 2012   20:26  

Gli eventi atmosferici di questi giorni e le emergenze ad essi collegate ripropongono il problema dell’energia, la cui carenza ha provocato disagi in varie zone del paese.La società del XXI secolo ha bisogno di energia ( in particolare di energia elettrica ) quasi come ha bisogno dell’aria.

Questo richiede di porre l’attenzione su 2 questioni:

-         La disponibilità;

-         L’affidabilità della rete distributiva in qualunque condizione meteorologica.

La soluzione del primo richiede di diversificare le fonti di approvvigionamento, utilizzando, per quanto è possibile, ciò che il territorio può offrire così da ridurre la dipendenza energetica dall’estero. L’Italia dipende da altri paesi per circa l’85%  e risulta essere la meno autosufficiente  tra i paesi più industrializzati d’Europa. Il nostro fabbisogno energetico è troppo legato ad alcuni rubinetti posti in mano altrui, ed ogni anno tremiamo al pensiero che possano essere chiusi.

Urge mettere in atto azioni tendenti a reperire tutte le energie disponibili sul territorio senza inutili opposizioni in nome di una non sempre giustifica difesa di principi ecologistici. Sarebbe molto difficile far comprendere certi principi a chi rischia di morire di freddo o di perdere beni e lavoro.Ma non basta trovare le risorse. Per distribuirle bisogna avere una rete affidabile che non diventi inutilizzabile a seguito di eventi atmosferici prevedibilissimi, come la neve in Abruzzo.Sono argomenti sui quali Confindustria Abruzzo sta insistendo da anni con risultati non ancora soddisfacenti. Passata l’emergenza dobbiamo sederci intorno ad un tavolo con tutti gli interessati (produttori, utenti, Governo, Regione e Comuni) per proporre un piano di azione che avvii a soluzione le due questioni poste sotto i riflettori dall’emergenza di questi giorni.In conclusione, per poter contare anche in futuro su un  livello di vita come l’attuale, l’obiettivo dovrebbe essere una drastica riduzione della dipendenza energetica dall’estero attraverso:

·        la ricerca sul territorio nazionale di tutte le possibili energie: fossili (carbone, gas e petrolio), rinnovabili ( eolico, solare, mini-idraulico, biomasse ….);

·        il miglioramento delle reti di trasporto e distribuzione, per ridurre le perdite e per utilizzare al meglio le nuove energie;

·        l’incentivazione degli investimenti per migliorare l’efficienza energetica del Paese.

Recita un vecchio proverbio: ” Chi prima non pensa, dopo sospira”.


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