Consiglieri regionali lombardi: 50 giorni di ferie, poca voglia di lavorare...

Indignati d'Abruzzo: il vitalizio ai politici va abolito

07 Settembre 2011   11:01  

Al confronto i consiglieri regionali abruzzesi sono degli autentici stakanovisti. L'articolo pubblicato da Repubblica a firma di Andrea Montanari

Pirellone, 50 giorni di ferie estivi il record dei consiglieri lombardi

Dall'inizio dell'anno solo 16 sedute del consiglio regionale: si torna in aula il 20 settembre. Rinviate le commissioni. E la legge per ridurre del 10% lo stipendio resta ancora in attesa

Pirellone, 50 giorni di ferie estive il record dei consiglieri lombardi Il governatore lombardo Roberto Formigoni
Avevano promesso che avrebbero ridotto i costi della politica in Regione. Nell'attesa, gli ottanta consiglieri regionali lombardi, in barba alla crisi, si sono concessi oltre cinquanta giorni di vacanza. Tanti sono i giorni che passeranno tra l'ultima seduta che si è tenuta prima della pausa estiva e la prossima, che salvo sorprese dovrebbe essere fissata il 20 settembre.

Una vacanza di oltre 50 giorni, dal 29 luglio al 20 settembre, nonostante le sole 16 sedute effettive fatte dall'inizio dell'anno. E nonostante lo stipendio che oscilla tra gli otto e i diecimila euro mensili. Anche le riunioni delle commissioni, che dovevano iniziare già questa settimana, sono state rinviate alla prossima. Un record che arriva dopo la pausa forzata di ben settanta giorni tra il 19 aprile e il 28 giugno, in concomitanza con una campagna elettorale, quella per Palazzo Marino, che con il Pirellone non aveva nulla a che fare. Nel 2010 era andata allo stesso modo, ma almeno, allora, c'era stata la giustificazione della corsa per il Pirellone.

Nel frattempo dal mese di luglio giacciono in attesa di essere discussi ben tre progetti di legge che prevedono, tra l'altro, la riduzione del 10 per cento degli stipendi del consiglieri, l'abolizione dell'assegno vitalizio per gli ex consiglieri, il taglio del dieci per cento delle spese per la comunicazione dell'ufficio di presidenza, degli assessorati e dei singoli gruppi rappresentati nell'aula. Il primo del Pd, il secondo della Lega e il terzo del Pdl. Piovuti dal cielo dopo l'approvazione all'unanimità di una
mozione presentata da Italia dei valori che chiedeva, tassativamente, di tagliare i costi della politica regionale entro quest'anno. Mentre il governatore Roberto Formigoni, nel frattempo, aveva promesso addirittura di ridurre le spese della sua giunta, ridurre il numero delle Regioni, accorpare i Comuni più piccoli e perfino le Asl della Lombardia.

L'opposizione di centrosinistra al Pirellone non ci sta e reagisce. "La nuova legge regionale sui costi della politica deve essere approvata entro ottobre - tuona il segretario regionale pd Maurizio Martina - Se ce l'avessero chiesto noi eravamo pronti anche a saltare la pausa estiva. Ora non ci cono più alibi o scuse. Spero che l'esempio del consiglio regionale sia seguito anche dalla giunta di Formigoni. Siamo stati noi i primi a proporre l'abolizione del vitalizio per gli ex consiglieri regionali". Dello stesso avviso anche il capogruppo pd Luca Gaffuri, mentre annuncia che lunedì alla riunione dei capogruppo pretenderà di calendarizzare tutti i tempi della discussione dei progetti di legge sulla riduzione dei costi della politica: "Non ci sono più alibi. Il centrodestra deve uscire dall'ambiguità. Finora Formigoni ha fatto solo promesse".

L'ex assessore regionale Franco Nicoli Cristiani, primo firmatario del progetto di legge presentato dal Pdl, si difende: "La nostra proposta è la più incisiva perché chiede di ridurre del dieci per cento anche le spese per la comunicazione degli assessorati e dei singoli gruppi. Con un risparmio di ben due milioni di euro. Se c'è voluto del tempo è stato solo per esaminare tutti i conti. Ora, se si vogliono fare le cose sul serio c'è tutto lo spazio. Mi auguro che si possa unificare il nostro progetto con quello del Pd e quello della Lega".

Il capogruppo in Regione di Sinistra e libertà, Chiara Cremonesi, chiede al presidente del consiglio regionale Davide Boni (Lega Nord) "di convocare al più presto il Consiglio sulla manovra del governo". Ma il consigliere regionale dipietrista Gabriele Sola avverte: "Il consiglio regionale ha chiuso i battenti per una lunga pausa estiva, rinunciando di fatto ad un doveroso dibattito sugli effetti della manovra del governo. Il governatore Formigoni, come al solito, è partito in quarta ad attaccare il partito di cui è un esponente di spicco, il Pdl. Sappiamo tutti che in realtà tornerà nei ranghi. Perfino i parlamentari hanno rinunciato a qualche giorno di vacanza per far fronte a questo momento delicatissimo".


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