Consiglio regionale: dopo aver cantato l'inno tutti a casa...

Rimandato voto su incompatibilità consigliere-assessore

11 Giugno 2013   15:28  

Il Consiglio regionale dopo una mattinata in attesa che avesse un esito fecondo la riunione dei capigruppo, si riunito ad ora di pranzo giusto il tempo per ascoltare cantare  l'inno nazionale.

Dopodichè il vice presidente  Giorgio De Matteis ha annunciato il tutti a casa, fissando per giovedì prossimo la Conferenza dei Capigruppo che deciderà la data della prossimo consiglio.

Motivo  del nulla di fatto lo stallo in merito alla proposta di legge che prevede un aumento del numero di Consiglieri regionali attraverso il meccanismo legislativo della incompatibilità tra il ruolo di Consigliere e di Assessore.

Sintetizza in una nota la giornata di lavoro il capogruppo Pd Camillo D'Alessandro:

''Nella Conferenza dei Capigruppo di oggi abbiamo ribadito la nostra netta contrarietà all’ipotesi di un aumento del numero di Consiglieri regionali attraverso il meccanismo legislativo della incompatibilità tra il ruolo di Consigliere e di Assessore. Per noi è un capitolo chiuso e non intendiamo affatto riaprirlo.

Siamo disponibili a discutere le altre eventuali modifiche della legge elettorale che, voglio ricordare, il Partito democratico non ha votato perché non ne ha condiviso sin dall’inizio l’impianto legislativo. Riteniamo, invece, che debba essere affrontato con fermezza, e risolto, il problema della “legge antisindaci”, abrogando o modificando l’attuale testo vigente, che se dovesse rimanere, obbligherebbe i sindaci dei Comuni a dimettersi, a partire dal prossimo 14 luglio, anche se le elezioni regionali dovessero tenersi tra otto mesi».

Difende il provvedimento il consigliere del Pdl Lanfranco Venturoni:

"L'incompatibilita' tra consigliere e assessore regionale e' prevista in tutte le Regioni d' Italia tranne che in Emilia Romagna, Umbria e Abruzzo e certifica la diversita' formale e sostanziale del ruolo del legislatore da quello di chi e' chiamato a governare.

Una distinzione chiara e netta tesa a evitare sovrapposizioni di cariche e a favorire la governabilita' della Regione". La proposta, contrariamente a quanto e' stato strumentalmente affermato, non avrebbe comportato alcun aumento di costi per i cinque (e non sei) assessori in piu' perche' tale spesa sarebbe stata di fatto compensata dall'ulteriore taglio dell'indennita' dei consiglieri.

Il Pdl e' disponibile a esaminare con la necessaria serenita' ogni proposta di modifica della legge elettorale riguardante sia l' incompatibilita' che l' ineleggibilita' di sindaci, presidenti e assessori delle Province, a condizione - precisa Venturoni - che su tali temi cessino le speculazioni e si arrivi a una piena e inequivoca convergenza bipartisan, nella consapevolezza che le norme non possono essere a consumo di parte ma che vanno approvate nell interesse superiore della Regione.

Ho sempre ritenuto e ritengo - conclude Venturoni - che la maggioranza da sola non possa dettare le regole ma neanche farsele dettare dall'opposizione.

Qualora, tuttavia, nella prossima legislatura, a prescindere da chi vincera' le elezioni, si ripresentera' puntuale l'annoso problema dell ingovernabilita', chi oggi si dovesse sottrarre alle proprie responsabilita' domani dovra' assumersele davanti agli abruzzesi".

Dura invece la reazione di Maurizio Acerbo conslgiere regionale del Prc:

''Vi spiego Iil trucco di Chiodi: abbiamo diminuito il numero di consiglieri da 45a 31 quindi non e' grave se ora li facciamo diventare 37. In realta' la riduzione non e' stata una scelta di Chiodi o del PDL abruzzese ma un'imposizione derivante da legge nazionale. Invece l'aumento di 6 e' tutto Made in Abruzzo. Ribadisco la mia proposta: ridurre le retribuzioni di assessori e consiglieri per fare si che l'aumento dei posti sia davvero a costo zero.''

In caso si vogliano mantenere la previsioni delle dimissioni dei consiglieri nominati assessori ritengo doveroso prevedere che tale aumento dei costi degli organi politici (640.000 euro annui) sia coperto attraverso una corrispondente riduzione delle indennità di assessori, consiglieri, presidenti e vicepresidenti.

Le indennità regionali rimangono molto alte rispetto alle retribuzioni dei normali cittadini e ci sono tutti gli spazi per fare tagli sull'indennità dei prossimi 37 consiglieri e assessori.''

Possono attendere gli emendamenti di Nicoletta Verì  per l’introduzione della doppia preferenza di genere, come accade già per le elezioni provinciali e comunali.

''Gli emendamenti - spiega Verì - abbatteranno il muro di ostilità manifestato in modo bipartisan in consiglio regionale, eccezion fatta per i consiglieri d’accordo con la modifica. La doppia preferenza favorisce il riequilibrio delle rappresentanze di genere, consentendo una maggiore partecipazione delle donne ai momenti decisionali all’interno delle istituzioni., che in una democrazia compiuta dovrebbero rispecchiare la composizione della società che rappresentano.

La possibilità di esprimere una doppia preferenza di genere contribuirà a valorizzare il determinante e prezioso contributo delle donne nella Res pubblica, ad includere competenze e punti di vista nei luoghi strategici, in cui vengono assunte le decisioni. Non si tratta di “quote rosa”, ma di una opzione facoltativa, una possibilità in più di uguali possibilità ai nastri di partenza”.

 

 

 

 

 


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