#Consip, Arrestato Per Corruzione Alfredo #Romeo. Perquisizioni Per Ex Parlamentare #Bocchino

L'imprenditore coinvolto in inchiesta su un appalto da 2,7 mld

01 Marzo 2017   12:20  

L'imprenditore campano Alfredo Romeo è stato arrestato questa mattina dai carabinieri e dalla guardia di Finanza in relazione ad un episodio di corruzione nell'ambito dell' inchiesta Consip.

Nei confronti di Romeo il gip del tribunale di Roma ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento è stato eseguito dal comando Carabinieri tutela ambiente, dai militari dell' Arma di Napoli e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Napoli.

Nei confronti di Alfredo Romeo, secondo quando si apprende da fonti qualificate, è stato anche disposto il sequestro patrimoniale di 100 mila euro: secondo gli investigatori di Carabinieri e Guardia di Finanza e gli inquirenti della procura di Roma, si tratta del provento della corruzione di un dirigente della Consip.

Perquisizioni per ex parlamentare Italo Bocchino - I carabinieri e la Guardia di Finanza stanno eseguendo una serie di perquisizioni nei confronti dell'ex parlamentare di An e del Pdl Italo Bocchino, coinvolto nell'inchiesta Consip che ha portato all'arresto di Alfredo Romeo.

Secondo quanto si apprende, le perquisizioni sono scattate anche nei confronti di un faccendiere toscano, anche lui finito nell'indagine della procura di Roma.

 

L'imprenditore campano coinvolto in un'inchiesta su un appalto da 2,7 miliardi.
Nelle carte spuntano anche i nomi del padre di Renzi e del sottosegretario Luca Lotti

L'indagine secondo quanto riporta il Repubblica.it nasce da quello che gli inquirenti definiscono il "sistema Romeo" con proiezione sistematica a penetrare e corrompere "il tessuto della pubblica amministrazione".

Non è la prima volta che Romeo viene coinvolto in un'indagine sugli appalti: dall'inchiesta napoletana su Global Service uscì assolto dopo sei anni di processo.

Quello che ha portato alle operazioni di oggi, riporta il Sole 24Ore, di un filone di indagine nato a Napoli, emigrato poi a Roma per competenza.

In questa tranche romana (nella quale Romeo risponde di corruzione), risultano indagati l’allora sottosegretario Luca Lotti, il generale dell'Arma Tullio Del Sette e il padre dell’ex premier, Matteo Renzi, Tiziano.

In gioco c'è un appalto da 2,7 miliardi 

Il Corriere ricostruisce le tappe dell'inchiesta sull’affidamento dei servizi gestionali di università, centri di ricerca e svariati uffici della pubblica amministrazione. Un appalto di oltre due miliardi e 700mila euro in 36 mesi al quale il gruppo Romeo punta. Il 16 dicembre del 2016, i pm convocano Marco Gasparri, dirigente del Consip, la società del ministero dell’Economia centrale acquisti della pubblica amministrazione.

Gasparri non parla soltanto dell’appalto ma anche di nomine, carriere e posizioni all’interno della società che sarebbero state favorite dalla politica. Qualche giorno dopo, gli investigatori fanno visita all’ad Consip, Luigi Marroni. E da questo momento, per la prima volta, spuntano i nomi di Tiziano Renzi e Luca Lotti.

Marroni rivela ai magistrati di aver fatto bonificare gli uffici della società dopo aver saputo dal presidente Luigi Ferrara della presenza di microspie. Erano quelle fatte piazzare dalla Procura di Napoli.

Cosa c'entra la famiglia di Matteo Renzi

Nella mega inchiesta, riporta Repubblica, figurano i molteplici interessi e le reti di rapporti intessuti da Romeo con il suo consulente-alter ego Italo Bocchino, anch'egli indagato . Dalla Consip a Grandi Stazioni, dall’Inps a un investimento immobiliare in Salento.  Di questi e di altri affari si occupava come mediatore anche Carlo Russo, imprenditore toscano del settore farmaceutico legatissimo ai genitori di Matteo Renzi.

Parisi, controlli Anac inefficaci  - "Questa vicenda dimostra come l'Autorita' Anticorruzione di Cantone non funzioni, non sia efficace: basta con magistrati dappertutto, che circondano la pubblica amministrazione". Lo afferma il leader di Energie per l'Italia, Stefano Parisi, commentando a caldo, su Ominibus de La7, l'arresto di Alfredo Romeo, in seguito allo scandalo Consip. "Purtroppo ormai - osserva - tutti i controlli vengono fatti da giuristi, manca un esame reale economico sulla congruita' di queste gare. Servono procedure chiare per evitare la corruzione, non solo controlli sulla correttezza dei timbri da mettere".


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