Coordinamento "No Ombrina": "Clamorose falle nel decreto, è il Governo degli Assist ai petrolieri"

08 Agosto 2015   14:15  

Progetto Ombrina: l’Analisi del Rischio, per un progetto petrolifero dove basta un incidente per massacrare l’intero Adriatico interessando milioni di persone, non è oggetto di valutazione preventiva ma si fa…dopo il Decreto!

Cioè prima si rilascia il parere favorevole ambientale e poi si studiano, da parte dell’azienda interessata, gli effetti di un incidente sull’ambiente, sulle cose e sulle persone.

Una clamorosa falla, un’illogica inversione procedurale, contraddistingue il Decreto favorevole di compatibilità ambientale emanato dai ministri del Governo Renzi, Galletti e Franceschini.

Anche su altri aspetti fondamentali, come le modalità di scavo dei chilometri di condotte sottomarine per gli idrocarburi che dovranno essere posate sul fondale, quelle per l’ancoraggio della meganave FPSO lunga 330 metri che interagiscono pesantemente con il fondale e addirittura il piano di smantellamento delle opere, il Decreto rimanda a fasi progettuali successive sottraendo così aspetti dirimenti dell’impatto ambientale al confronto e al dibattito pubblico, come se non avessero alcun impatto ambientale.

Il Ministero dell’Ambiente (sic!) riduce questi passaggi progettuali a forme di autocertificazione da parte dell’azienda o poco più.

Nessun cittadino, associazione o ente locale, compresi quelli costieri, potrà inviare osservazioni su questi aspetti che ovunque in un progetto del genere sarebbero invece al centro dell’attenzione pubblica.

Tra l’altro questo progetto non è stato sottoposto a VIA transfrontaliera secondo quanto prevedono precise norme internazionali quando è evidente che un incidente potrebbe coinvolgere le acque e le coste degli altri paesi che si affacciano sull’Adriatico.

Nel 2011 una FPSO in Nigeria rilasciò in mare 40.000 barili di petrolio. Un incidente del genere coprirebbe di idrocarburi metà Adriatico!

I movimenti e le associazioni del Coordinamento No Ombrina hanno iniziato subito l’esame del provvedimento governativo favorevole ai petrolieri; sono bastate poche ore per evidenziare quanto il Governo Renzi sia schierato a favore delle lobby del petrolio e contro il diritto dei cittadini a vivere in un ambiente salubre e sicuro.

E’ del tutto evidente che bisognerà contrastare nelle aule dei tribunali questo progetto e tutti i pareri e le autorizzazioni.

Sui ricorsi ci aspettiamo un’azione determinata da parte di tutti gli enti, con un investimento di risorse e tempo adeguato al livello dell’attacco che il territorio abruzzese sta subendo.

Contemporaneamente, prima che sia rilasciata l’autorizzazione finale con la concessione di coltivazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, riteniamo che si debbano proporre nelle aule parlamentari modifiche alle normative vigenti per impedire il rilascio dei titoli minerari davanti alla Costa teatina.

I cittadini, nel frattempo, continueranno a fare di tutto per contrastare la deriva petrolifera imposta dal Governo Renzi.

Il primo appuntamento è il Festival a Trivelle Zero No Ombrina organizzato dal Coordinamento No Ombrina che si terrà dal 12 al 16 agosto a S. Vito chietino, presso il Centro sociale Zona22.

Un programma ricchissimo di iniziative, da concerti a dibattiti, con ospiti di livello nazionale che hanno deciso di partecipare con entusiasmo a questa iniziativa anti-trivelle per contribuire a salvare l’Adriatico.

Saranno presenti tanti gruppi che stanno lottando in altre aree del paese contro questi mega-progetti imposti dall’alto sulla testa dei cittadini ai soli fini del profitto di pochi.

Sarà un’occasione per discutere di come proseguire la lotta, coordinandosi per costruire un paese diverso in cui la qualità ambientale, l’efficienza energetica, la lotta ai cambiamenti climatici, la tutela della salute siano posti al centro delle politiche nazionali e internazionali.

 


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