Costa Concordia, Domnica: "Penso che saremmo finiti a letto, ma poi la nave ha colpito lo scoglio"

27 Febbraio 2012   11:21  

"Penso che saremmo finiti a letto, ma poi la nave ha colpito lo scoglio e si è capovolta". Parla la donna che talvolta suo malgrado sta diventano la "pietra dello scandalo".

Parla in un'intervista al domenicale britannico Mail on Sunday, Domnica Cemortan, la 25enne moldava che era a bordo della Costa Concordia la notte del disastro davanti all'isola del Giglio. Domnica è stata intervistata dal Mail in Moldavia, dove vive con la madre e con la figlia di due anni avuta da una relazione poi terminata. 

Sì era con Schettino, lo conferma così: "Sì, mi ero presa una cotta per il capitano Schettino. Sì, ci siamo baciati. Penso che saremmo finiti a letto, ma poi la nave ha colpito lo scoglio e si è capovolta."

Repubblica ha reso nota l'intervista di Domnicva al Mail, e di seguito ripèortiamo alcuni pezzi dell'articolo di Enrico Franceshini.


"La giovane donna conferma di avere trascorso la sera con Francesco Schettino, il comandante della nave attualmente agli arresti domiciliari con l'accusa di omicidio colposo plurimo, gli ultimi minuti prima del drammatico incidente. E conferma che tra i due stava nascendo un flirt.

Domnica ammette che tra lei e il comandante era scattato qualcosa. "Una volta mi disse che avevo bellezza e cervello, quale donna non vorrebbe sentire un simile complimento? Capivo di piacergli e le sue attenzioni mi facevano piacere. Lo capivo dal modo in cui mi guardava: gli luccicavano gli occhi. Ammetto che ero attratta da lui, ma non avemmo rapporti sessuali."

Domnica dice la sua sulle eventuali responsabilità del comandante Schettino: "Tutti stanno cercando di dargli la colpa di quello che è successo", afferma, "ma io non penso che abbia fatto niente di sbagliato".

Per ragioni che nell'intervista lei non specifica, acquista un biglietto scontato del 50 per cento (una prassi per i dipendenti della Costa Crociere, sebbene non necessariamente per una come lei assunta soltanto con un contratto a tempo per pochi mesi) e si imbarca sul fatale ultimo viaggio della Concordia. Diventa dunque un semplice passeggero. Per via dello sconto, la cabina le verrà assegnata solo dopo la partenza della nave. Domnica telefona al suo ex boss del servizio interpreti, anche lui a bordo, che in quel momento si trova nella cabina di Schettino e le dice di raggiungerli lì.

E quando lei arriva, il comandante le propone di lasciare temporaneamente il bagaglio nella sua cabina, in attesa che gliene venga assegnata una. Domnica sostiene che Schettino non sapeva che lei aveva comprato un biglietto per la crociera e che era dunque sorpreso di vederla. Il suo ex capo le dà quindi appuntamento al bar per un drink verso le 9 di sera. La giovane nega di avere cenato con Schettino quella sera, a dispetto di quella foto che sembra ritrarla a tavola con il capitano: "E' una foto in cui non si vede chiaramente il volto della donna, potrebbe essere chiunque", osserva. Tuttavia confessa di essere tornata, prima di cena, nella cabina di Schettino, per indossare abiti più eleganti. "Il comandante era lì, ma gentilmente uscì per permettermi di vestirmi. Tornò mentre mi accingevo a uscire. Mi disse che ero bellissima. Mi prese la mano e la baciò". 

A cena Domnica raggiunge il comandante e il suo ex boss solo per il dessert e il caffè. Dopo mangiato, Schettino la invita sul ponte "per vedere il bel panorama dell'isola", ossia del Giglio, a cui la nave si avvicina facendo quello che viene chiamato in gergo "un inchino". Erano passate da poco le 9 e mezza di sera. "Siamo rimasti sul ponte per una decina di minuti", continua la donna. "Potevo vedere chiaramente le luci dell'isola. Pensavo che fosse normale passarci così vicino. L'incidente avvenne dopo circa 15 secondi. All'improvviso. Non sentimmo alcun rumore della collisione, perché eravamo a prua e lo scoglio fu colpito a poppa. Ma le sirene cominciarono subito a suonare. Il capitano diede ordini a una dozzina di ufficiali, in italiano, in termini marinari che non capivo bene. Sembrava nel pieno controllo delle sue funzioni, ma c'erano urla e agitazione intorno a noi".

La situazione doveva sembrarle ancora relativamente tranquilla, perché a quel punto Domnica torna, da sola, nella cabina di Schettino, si cambia di nuovo, indossando pantaloni, maglione e giaccone, per stare al caldo presentendo che ci sarà un'evacuazione della nave, prende con sé la borsetta e torna sul ponte di comando. "Il capitano pareva sicuro di sé. Ho visto la nave inclinarsi. Lui mi ha chiesto di rimanere perché parlavo quattro lingue e potevo aiutare. Alla fine erano rimasti sul ponte solo Schettino e due ufficiali. Lui coordinava l'evacuazione. Mi ha detto di andare sul ponte numero tre e di salire su una scialuppa di salvataggio. Mi ha detto: 'Salvati'. Era calmo e questo mi diede fiducia che sarebbe andato tutto bene. Guardai l'orologio, erano le 23:50 quando l'ho lasciato sul ponte. La gente dice ora che è un codardo, ma non è vero. Ha portato la nave in acque basse e reso più facile per i passeggeri salvarsi nuotando a riva o sulle scialuppe. Penso che abbia salvato molte vite quella notte e che sia stato molto coraggioso".

Le sue ultime parole dell'intervista sono per il capitano: "Hanno scritto un mucchio di sciocchezze su di me, volevo difendere la mia reputazione. Non sono una specie di 'femme fatale', non vado a letto con il primo che passa. Sì, ero molto attratta dal capitano Schettino, ammetto che mi ero presa una cotta per lui, perché è un uomo bello e affascinante. Non l'ho più sentito dopo quella notte, mi piacerebbe parlargli, vorrei sapere come se la passa. Non posso dire che mi manca, ma è un uomo per bene e lo vogliono far passare per un mostro".


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