Costantini (mov139): “Subito Referendum sulla Grande Pescara”

31 Maggio 2013   10:42  

Riceviamo e pubblichiamo la lettera/appello inoltrata dal Consigliere Regionale Carlo Costantini al Presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano perché, dopo due anni trascorsi inutilmente, intervenga personalmente e si attivi per la immediata celebrazione del referendum sulla c.d. “Grande Pescara” che, come è noto, porterebbe al voto i cittadini di Pescara, Montesilvano e Spoltore, i quali sarebbero chiamati ad esprimere il loro parere sul progetto di fusione in un'unica Città, ai sensi di quanto previsto dall’art. 133, comma 2 della Costituzione:

Egregio Signor Presidente del Consiglio Regionale d’Abruzzo

come certamente ricorderà, il giorno 24 febbraio 2011 ho presentato, insieme ad alcuni colleghi Consiglieri regionali, una proposta di deliberazione per l’indizione di referendum consultivo finalizzato all’istituzione del Comune di Nuova Pescara (meglio noto come “Grande Pescara”), comprendente i Comuni di Pescara, Montesilvano (Pe) e Spoltore (Pe).

La proposta ha suscitato immediatamente interesse ed apprezzamento da parte di rappresentanti di istituzioni e di categorie sociali, contenendo in sé non solo una risolutiva risposta ai bisogni di semplificazione e di riduzione dei costi delle attività politiche ed amministrative ormai non più rinviabili, ma anche e soprattutto la prospettiva di un riposizionamento strategico di Pescara e dell’intero Abruzzo, nell’ambito della competizione da anni in corso tra città adriatiche; competizione che fino ad oggi ha visto Pescara perdere troppe sfide, a vantaggio di Ancona e di Bari.

Sulla proposta di referendum ho fatto redigere un articolato studio, pubblicato sul sito www.pescaramontesilvanospoltore.it, che ha rivelato addirittura che, dall’approvazione della stessa proposta, deriverebbero maggiori entrate e risparmi in termini di minori spese complessivamente pari a circa 134 milioni di euro, nell’arco di un decennio; una somma gigantesca, se si considera la grave crisi economica che stiamo vivendo.

Sul piano procedurale, però, la proposta, che pure ha ottenuto il parere favorevole del Collegio per le Garanzie Statutarie, giace nei cassetti del Consiglio regionale da ormai oltre due anni.

Da allora, infatti, non solo non si è trovata la possibilità di consentire ai cittadini di esprimere il proprio punto di vista, attraverso il previsto referendum consultivo, ma neppure si è consentito all’Aula di esprimersi sulla sua stessa indizione.

La circostanza risulta di straordinaria gravità, se solo si considera quanto forte è il desiderio di partecipazione dei cittadini e quanto utili si siano rivelati questi strumenti di democrazia partecipata, ovunque siano stati attivati.

Invero, nei mesi scorsi l’ho sentita pronunciare parole di apprezzamento e di condivisione dell’iniziativa e, dunque, non posso neppure immaginare la possibilità che si concluda l’attuale legislatura senza aver consentito ai cittadini di poter esprimere la loro voce su una proposta che potrebbe cambiare il volto dell’area metropolitana Chieti-Pescara e dell’intero Abruzzo (al momento, l’esclusione di Comuni non ricadenti nel territorio della provincia di Pescara è derivata esclusivamente dai limiti imposti al legislatore regionale dall’art. 133, comma 2, della Costituzione).

Anche la motivazione dei presunti costi necessari per la celebrazione del referendum ormai non regge più, sia perché si sarebbe potuto votare con le ultime elezioni politiche, sia perché nei prossimi mesi si voterà per le regionali e per le comunali di Pescara, ben potendosi di conseguenza associare il referendum ad uno dei questi due (ineludibili) appuntamenti elettorali, ove necessario anche intervenendo con specifiche modifiche legislative, laddove si rinvengano particolari impedimenti procedurali.

Personalmente, pur avendo fatto fino in fondo la mia parte, ho ormai chiara la sensazione che da solo non riuscirei ad evitare che ai pescaresi venga impedito di pronunciarsi su una prospettiva così importante per il loro futuro.

E’ questa la ragione per la quale chiedo pubblicamente e formalmente il Suo aiuto, affinché attraverso il Suo autorevole ed immediato intervento le comunità di Pescara, Montesilvano e Spoltore possano essere finalmente poste nella condizione di far sentire la loro voce e di indirizzare, almeno in questa occasione, le scelte della politica.

Pescara, 31  maggio 2013

Carlo Costantini


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