Cresce il capitale sociale della Banca del Vomano

In questo clima di incertezze, dove le banche sembrano essere le vittime designate di questa crisi, ce n'è una che, al contrario del trend, sembra iniziare a decollare: la Banca del Vomano.

Ovviamente va messo subito in chiaro che le vere vittime di questa crisi sono le persone, le famiglie che ogni giorno si trovano a dover fare i conti, centesimo per centesimo, e ad industriarsi per andare avanti o per acquistare una casa. Sono molte le banche che, proprio in virtù della crisi, non concedono più tanto facilmente dei mutui, costringendo chi ne ha necessità a rivolgersi a enti privati o finanziatori, purtroppo talvolta improvvisati. In molti, infatti, non sanno che esistono enti qualificati a erogare prestiti senza busta paga e garante, magari solo per piccole somme, ma che possono contribuire a recuperare una situazione economica in quel momento complicata.

Chiarito quindi che a pagare il prezzo più alto del blocco economico del nostro Paese sono proprio i cittadini, una lancia va spezzata anche a favore delle banche che, se non aiutate, possono incidere pesantemente sull'andamento negativo di questo particolare momento.

E così, davanti a tanto disfattismo, si fa strada la giovane Banca del Vomano, la più giovane Banca di Credito Cooperativo del territorio d'Abruzzo e che ha iniziato a essere operativa dal 12 gennaio dello scorso anno. Proprio in virtù del breve lasso di tempo intercorso tra la sua apertura e i recenti risultati si può parlare di una situazione decisamente positiva.

In poco meno di un anno sono cresciuti i soci, passati da 1.719 dell'apertura a 1.803 di oggi, contando quindi su 84 nuovi iscritti, ma anche i conti correnti sono passati da 561 dello scorso settembre agli attuali 624. Infine, il capitale sociale che al momento dell'apertura si attestava a 5.180.800 contro gli attuali 5.752.300. Insomma, tutto si registra attorno a un segno più che non solo lascia ben sperare, ma dà nuovo vigore all'economia regionale.

Peccato che ancora gli effetti non siano evidenti anche sull'andamento delle finanze delle famiglie, soprattutto di quelle che hanno subito gravi danni durante il grave terremoto che colpì l'Aquila e che ancora oggi non hanno recuperato una condizione accettabile.