Crisi: CIA, 16 mlioni di famiglie tagliano spese per cibo e sanità

07 Maggio 2013   16:12  

Ospite fissa nelle case degli italiani, la crisi costringe 16 milioni di famiglie a "tagliare" su sanità e cibo, riducendo i volumi della spesa alimentare.
Ma se così spesso si è costretti a risparmiare sull'indispensabile, il superfluo diventa un lusso per pochi. Ed ecco che i pasti fuori casa diminuiscono nei primi tre mesi del 2013 di un ulteriore 2,8 per cento.
Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, commentando l'Indicatore dei consumi di Confcommercio del primo trimestre.
 Il crollo del potere d'acquisto e l'aumento degli oneri fiscali cambiano le abitudini degli italiani dentro e fuori casa. E il risultato - spiega la Cia - è che si va sempre più al discount e sempre meno in giro per i peccati di gola.
Il numero delle famiglie che fa spesa nelle "cattedrali del risparmio", infatti, è arrivato a 13,8 milioni, mentre nell'ultimo anno - secondo un'indagine della Cia - si sono ridotte drasticamente le uscite a cena e i dolci della domenica, con un calo nei ristoranti (-5 per cento) e nelle pasticcerie (-11 per cento).
"Vuol dire che la situazione economica degli italiani è sempre piu' delicata", osserva la Cia, "e impone tagli importanti non solo sulla qualità ma anche sulla quantità dei prodotti acquistati, tanto che nel primo trimestre del 2013 la Confcommercio ha registrato un calo del 3 per cento su cibi e bevande. E comunque, anche quando si lasciano invariati i volumi di spesa, la parola d'ordine è il risparmio.
Per questo la "caccia" al prezzo più basso tra gli scaffali di supermercati e discount e' diventata la regola. Tanto che secondo una ricerca Nielsen, offerte e sconti della Gdo valgono 14,6 miliardi di euro l'anno, che significa un risparmio medio di almeno 630 euro a famiglia nell'arco di dodici mesi.


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