Crisi dei consumi, continua l'ecatombe di chiusure ed esuberi di personale

Molti negozianti alla ricerca di nuove strategie

28 Novembre 2014   10:04  

Non sembra ancora accennare a placarsi la grave crisi dei consumi che da ormai qualche anno sta pesantemente condizionando l'economia nazionale e più in generale mondiale, di cui a fare le spese sono soprattutto i lavoratori.

Nonostante i tanti appelli alla fiducia nella ripresa, dunque, molte attività commericali continuano a chiudere quasi ogni giorno, sia che si tratti di piccoli negozi o di marchi di un certo prestigio, né se la passano meglio quelle che invece resistono, costrette all'esubero di personale, tra licenziamenti, mobilità e cassaintegrazione.

Non fa eccezione alla regola nemmeno la grande distribuzione, che in Abruzzo può contare sulla bellezza di 11 iper, 7 superstore, 226 ipermercati e 109 discount. Assai recente, in tale riquadro, il caso dell'Iper di Città Sant'Angelo, vistasi costretta ad annunciare 55 esuberi su circa 250 dipendenti. Ma si tratta solo dell'ultimo episodio in ordine di tempo.

Ciò avviene in parte anche a causa dei prezzi più ingessati rispetto ad altre regioni. La provincia con i prezzi più concorrenziali è quella di Chieti, mentre la più cara è quella dell'Aquila. Il ribasso dei prezzi e le offerte, del resto, è utile per mantenere i volumi di vendita ma senza creare valore e quindi sviluppo.

Come ovviare altrimenti alla crisi dei consumi, dunque? Molte attività, sia piccole che grandi, hanno ideato o stanno ideando nuove strategie commerciali, tra cui la specializzazione delle offerte con riferimento ad un determinato target di consumatori. Una strada scelta soprattutto da vari supermercati.


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