Crisi profonda per i mobilifici: 98 posti di lavoro persi in un mese

07 Febbraio 2014   10:16  

Nonostante tutte le possibili rassicurazioni al riguardo, la crisi pare non volerne propio sapere di allentare la presa sull'economia italiana, continuando a mietere vittime tra i lavoratori di tutti i settori.

Non fa eccezione alla triste regola, tantomeno nel Teramano, il settore delle costruzioni, nei comparti riguardanti la produzione di mobili e manufatti in cemento: nell'ultimo mese, secondo i dati della Fillea Cgil, sono ben 98 i posti di lavoro persi in questi due soli comparti, ed a fronte della cessazione dell'attività di numerose imprese ve ne è il sorgere di nuove che però, a causa delle ridotte dimensioni, non sono in grado di assicurare eguale numero di posti.

Emblematico della situazione a dir poco drammatica del settore è il caso dello stabilimento di Tortoreto della Las Mobili, specializzato nella produzione di mobili per ufficio, che nonostante gli sforzi per reagire alla crisi ed un export che ha fatto raggiungere un fatturato record di 2 milioni di euro, i cui vertici a gennaio si sono visti costretti a licenziare 42 lavoratori a causa del drastico crollo del mercato interno.

Se la situazione delle medie e grandi imprese è tutt'altro che allegra, non lo è nemmeno per quelle più piccole, come la falegnameria Mobilcentro di Atri, che ha dovuto licenziare tutti e tre i propri dipendenti, preparandosi ad affittare la propria sede ad un'altra impresa, non essendosi vista pagare varie commesse e di conseguenza non vedendosi più concedere credito dalle banche.


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