Crolli in via Milonia, condannati a due anni costruttore e committente dei palazzi

Assegnarono la direzione dei lavori a chi non aveva requisiti

10 Giugno 2014   10:14  

E' giunto a conclusione con una duplice condanna il processo per il crollo, durante la notte del 6 aprile 2009, delle palazzine site in via Milonia, nell'ambito della maxi inchiesta sui crolli della Procura dell'Aquila.

Il giudice Marco Billi ha infatti condannato per disastro colposo due degli imputati, Berardino Drago, 80enne di Pizzoli, ed Angelo Sabatini, 84enne di Roma, rispettivamente costruttore e committente delle palazzine, in quanto commissionarono (ma non avrebbero potuto) la direzione dei lavori al geometra Umberto Masucci,  inizialmente anch'egli indagato e successivamente escluso dal processo in quanto non imputabile.

Entrambi sono stati condannati due anni di reclusione, le cui motivazioni saranno depositate tra circa 30 giorni, oltre ad un risarcimento di 3.500 euro per le parti civili, mentre il danno complessivo verrà quantificato in un giudizio civile separato.

Tutti e due sono inoltre stati assolti da un altro capo di imputazione, ossia di aver autorizzato la realizzazione di opere difformi da quelle concesse, non avendo evidentemente il giudice ritenuto di considerare talune lacune costruttive che erano state evidenziate dal consulente del pm e dal perito del giudice.

Secondo la difesa, il processo non avrebbe nemmeno dovuto iniziare poiché nel crollo parziale delle due palazzine non ci furono vittime, mentre l'accusa ha sempre sostenuto che i danni furono eccessivi in quanto i palazzi erano in cemento armato e realizzati negli anni Settanta, per quanto le perizie hanno riconoscuto che alcuni errori erano scusabili poiché taluni criteri antisismici all'epoca dell'edificazione non erano noti.


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