D'Alessandro (Idv) demolisce di critiche la Teramo-Mare

07 Marzo 2011   13:27  

Dura nota del consigliere regionale dell'Idv Cesare D'Alessandro sulleergenxza maltempo a Teramo.

''In meno di due anni, è la seconda volta che Chiodi richiede lo stato di emergenza per la provincia di Teramo.

La prima, il 23 aprile del 2009, a seguito dell'alluvione che fece crollare un tratto della Teramo-Mare, che inondò gran parte della piana del Tordino e del Vomano, con danni notevoli alla frazione di Scerne di Pineto.

Oggi la storia si ripete, con danni più ingenti e con Pietro Di Sabatino morto annegato nel sottopasso dell'autostrada.

Volutamente tralasciamo di fare polemiche: la tragicità dei fatti parla da sola. Ma quando avremo uno stato di normalità, di vita tranquilla e non più un ricorrente stato di emergenza?

Quando verrà avviata una vera politica di risanamento idrogeologico nella nostra regione? Di questo parleremo nei prossimi giorni, a bocce ferme, al termine della conta dei danni.

Ciò che non si può tacere, però, è quanto avvenuto nel sottopasso dell'autostrada, dove un uomo ha perso la vita non perché sfortunato – come ha affermato il ministro Matteoli – ma perché le pompe installate per lo svuotamento dell'acqua non hanno funzionato, forse per cattiva o mancata manutenzione e anche perché sembra che non vi sia alcun sistema di allarme quando le pompe sono in avaria.

I morti si piangono sempre, ma se c'è chi non ha fatto il proprio dovere è da ipocriti piangere e basta.

Vanno accertate le responsabilità, anche quelle di chi ha progettato, diretto e realizzato un'opera, la Teramo-Mare, costata centinaia di milioni di euro e che oltre a franare presenta altre decine di difetti.

Più che una superstrada è una pista di montane russe, dove i rattoppi del manto stradale sono iniziati soltanto pochi mesi dopo l'inaugurazione e non finiranno mai. Questo perché i rilevati, probabilmente, non sono stati realizzati con materiali idonei ed a regola d'arte.

Siamo sì di fronte ad un progetto pensato nel 1981, ma in gran parte realizzato nel corso di questo primo decennio del nuovo secolo.

Chi progetta e realizza una strada nell'alveo di un fiume deve ben sapere che se si restringe la sezione del fiume stesso, quando poi piove un po' più del normale, il fiume – in questo caso il Tordino – si arrabbia ed erode i rilevati e butta giù la strada.

Perché la protezione dei rilevati, che viene fatta con i vecchi 'gabbioni', arriva sempre dopo il danno alluvionale? A questo e ad altri interrogativi bisognerà rispondere.

L'Italia dei Valori, tramite il proprio gruppo consiliare alla Provincia, intende approfondire tutti gli aspetti negativi di un'opera che è costata tantissimo ai contribuenti e che fa acqua, è il caso di dire, da tutte le parti.

Va accertato se il progetto è fatto secondo scienza o se qualcuno, invece, ha forzato la mano al progettista per realizzare comunque la superstrada con i finanziamenti disponibili.

Inoltre, bisogna sapere se la realizzazione dell'opera è stata effettuata nel rispetto della progettazione, approfondendo tutti gli aspetti che riguardano la direzione dei lavori, i collaudi e l'impresa.

Una chiosa finale per le corsie di immissione e di accelerazione della Teramo-Mare: sono tutte di lunghezza diversa l'una dall'altra, quando non sono presenti affatto.

Ma com'è possibile garantire l'incolumità degli automobilisti che si immettono in una superstrada in cui si corre a più di cento all'ora, se non esiste lo spazio per farlo in sicurezza?

Sono interrogativi che meritano attenzione, perché ci devono aiutare a capire ciò che è stato fatto e soprattutto cosa bisognerà fare.

 


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