Dacia Maraini ad Abruzzo24ore: "I soldi della cultura vanno solo a chi porta voti"

"Altre regioni sono più sensibili, sono esasperata"

03 Settembre 2013   06:52  

"Non abbandono l'Abruzzo, è una terra che amo moltissimo, qui ho amici, persone con cui mi intendo, ma l'esperienza del Teatro di Gioia finisce qui.'' 

E' un adido definitivo, l'esperienza durata 13 anni di un Festival teatrale nel paese di Gioia Vecchio e di una scuola di drammaturgia, chiudono qui.

Lo ribadisce Dacia Maraini, in una lunga intervista in esclusiva a Barbara Bologna di Abruzzo24ore.tv.

"Mi trovo nella condizione di dover smettere, non c'è nessuna collaborazione, nessuna fiducia, nessun rapporto con le Istituzioni, niente di niente. Quest'anno non hanno dato nulla".

Così Dacia Maraini, spiega il perché di un abbanondo che ferisce, amareggia, delude.

"So che le cose sono peggiorate con la crisi, ma non si può abbandonare un'inziativa teatrale così. Il teatro costa, ha delle spese".

"Abbiamo coinvolto i Comuni, che hanno aderito, hanno acquistato gli spettacoli, ma anche loro pagano dopo due anni. Prima andavamo alla Banca per farci anticipare e pagare subito alcune spese, ora anche le Banche non ci danno credito. Siamo nella situazione di molte altre imprese".

Il festival del Teatro di Gioia ha portato fino ad 800 persone a sera nel Paese che ha circa 10 abitanti, ha creato un indotto di lavoratori. Oggi tutto ciò finisce.

"Le Istituzioni hanno denari che devono essere spesi per la cultura, ma loro favoriscono chi porta voti, così preferiscono la sagra della porchetta, Io sono favorevole anche delle sagre, ma questo non deve andare a danno di altro".

La Maraini spiega che il suo sfogo alla stampa non era una richiesta d'aiuto, oramai è tardi. Era piuttosto una dichirazione di addio.

"Ci sono debiti, non è più sostenbile".

L'addio non è all'Aburzzo né agli abruzzesi, spiega la Maraini, il pubblico, quello, c'è sempre stato.

E a D'Eramo e Alfonsi  che sono intervenuti in slidarietà, la Maraini ripete: "E' tardi, ormai si può solo azzerare tutto. Non si può andare avanti con i debiti e lo sfruttamento delle persone. L'iniziativa, abbandonata dalle Istituzioni, è finita".

Forse la Maraini, dopo un periodo di pausa, rinizierà un'esperienza simile altrove perché spiega: "Ci sono regioni molto più sensibili, ad esempio le Marche: quello che promettono fanno. Ora però sono arrivata all'esasperazione, ho bisogno di ripensare tutto".

 di Barbara Bologna


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