Dall'Abruzzo a San Pietro con le Madres de plaza de Mayo, delegazione incontra Papa Francesco

17 Ottobre 2017   10:33  

Domenica 15 ottobre, dall’Abruzzo e da altre regioni,  una delegazione nutrita dell’Associazione Kabawil – El otro soy yo in solidarietà e appoggio alle “Madres de Plaza de Mayo” che da 40 anni lottano per la memoria dei desaparesidos e contro i rigurgiti della dittatura, ha organizzato un flash-mob in piazza San Pietro. L’iniziativa era stata concordata dopo colloqui tra Madres e Vaticano in occasione della giornata delle Mamme che si festeggia in Argentina proprio il 15 ottobre. Per questo alla delegazione è stato riservato un posto d’onore di fronte all’altare insieme alla delegazione del Brasile presente per la canonizzazione di 30 martiri brasiliani.

Durante la celebrazione liturgica officiata da Papa Francesco, le donne della delegazione hanno indossato il “Panuelo blanco” il fazzoletto bianco simbolo della lotta delle Madres, gli uomini invece un cartello con su scritto NO PASARAN!  

Al termine dell’Angelus Papa Francesco si è avvicinato per salutare e incontrare per alcuni minuti la delegazione. Al Papa è stata donata una bandiera delle Madres .

Siamo felici che Papa Francesco abbia voluto ricordare la giornata del 15 attraverso l’invito a noi  che si rappresentava nell’occasione le Madres de Plaza de Mayo esempio di dignità e di riscatto sociale, umano e politico per l’Argentina e per un intero continente. Siamo coscienti del valore storico del suo permesso a  camminare in piazza verso l’uscita con striscioni e cartelli e  con gli slogans che ogni giovedì alle 15.30 da 40 anni i cittadini e Madres urlano contro le sparizioni e la violazione dei più elementari diritti.

Valore storico che è stato colto dai media argentini ed internazionali insieme a quello della indizione per il 2019 di un Conclave Panamazzonico sul ambiente e sul creato.

Tutto questo è sommamente importante se si pensa che purtroppo oggi in Argentina si torna a respirare aria di dittatura: aumentano le persecuzioni contro chi dissente e si restringono di giorno in giorno le garanzie costituzionali.  Le Madres e la loro presidente Hebe de Bonafini, che sin da subito avevano avvertito il Paese il carattere antidemocratico ed ultraliberista del nuovo governo sono finite sotto attacco del presidente Macri. Il  presidente  argentino  attuando  licenziamenti di massa, tagli indiscriminati alla cultura e all’istruzione, svende settori strategici per il Paese (es. Programma spaziale argentino).  In strada sono tornati migliaia di senzatetto, tornano ad essere frequentate massicciamente le mense popolari, soprattutto per bambini a rischio denutrizione, si tagliano le tasse ai super ricchi e si cancellano le royalties che le multinazionali minerarie devono allo Stato; il debito estero è tornato a crescere vertiginosamente, il Paese è ostaggio della speculazione finanziaria internazionale.

Il Governo sta cancellando tutte le riforme progressiste dei precedenti governi Kirchner, non ultima quella sull’editoria che aveva rotto il monopolio del gruppo editoriale golpista del «Clarin». La destra reazionaria al potere ha tentato di graziare i genocidi della dittatura dei 30mila desaparecidos. Ancora oggi persone legate agli ultimi dittatori siedono tra i banchi del governo!

Inoltre nell’Argentina di oggi torna il dramma dei desaparecidos. Santiago Maldonado, giovane attivista per i diritti delle popolazioni Mapuche, è stato arrestato in agosto dalla Polizia Federale Argentina e da quel giorno è scomparso:  un avvertimento chiaro e forte per tutti gli argentini che da mesi scendono in piazza in difesa dei propri diritti e della democrazia. Non basta ,una parlamentare indigena, Milagro Sala, è stata detenuta in carcere per due anni senza prove consistenti; ora, grazie alla pressione della Commissione Diritti Umani dell’ONU, è agli arresti domiciliari con un ingente spiegamento di forze all’ingresso del suo domicilio e restrizioni di ogni tipo che, invece, nessun genocida delle giunte militari ha mai conosciuto.

No pasaran! La dittatura non tornerà a funestare l’Argentina e l’America latina, e dall’Abruzzo e dall’Italia dichiariamo la nostra piena vicinanza alle Madres de Plaza de Mayo e con tutti i movimenti sociali che difendono i diritti e combattono per una  vita degna .

 


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